Il regista costretto in carrozzina: «Devo curarmi, ma sono prigioniero delle barriere»

Il regista costretto in carrozzina: «Devo curarmi, ma sono prigioniero delle barriere»
Costretto in carrozzina e sottoposto in passato a un delicato intervento chirurgico, necessita di un farmaco disponibile solo all'ospedale di Padova. Ma il treno verso il...

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Costretto in carrozzina e sottoposto in passato a un delicato intervento chirurgico, necessita di un farmaco disponibile solo all'ospedale di Padova. Ma il treno verso il capoluogo per lui è off limits: per arrivare alla banchina dovrebbe percorrere il sottopassaggio dello scalo ferroviario di Montegrotto che gli è però interdetto a causa del mancato funzionamento dei montascale destinati ai disabili. È una situazione di estremo disagio quella che, ogni due settimane, si trova ad affrontare Fulvio Musco, 82 anni, registra e attore teatrale sampietrino molto conosciuto nell'ambiente culturale. «Ho delle enormi difficoltà a muovermi racconta -. Inoltre, ho due by-pass coronarici e le mie condizioni di salute sono molto precarie. Seguo un apposito piano terapeutico che prevede l'assunzione di una medicina che mi può essere consegnata solo all'ospedale: le farmacie non la tengono, né la possono ordinare. Ogni 15 giorni continua per me è estremamente complicato andare a Padova. Devo prendere un taxi e spendere cifre considerevoli, oppure talvolta qualche amico mi fa un favore e mi accompagna. Ma questo non è sempre possibile».

L'agosto di due anni fa, inoltre, Musco cadde con la carrozzina a causa di un marciapiede sconnesso e venne soccorso da un turista tedesco. Risultato: contusioni a una rotula e a un braccio e una decina di giorni di prognosi. «Nella caduta ho anche perso un dente continua . Ho pure presentato un esposto alla Procura della Repubblica contro l'amministrazione comunale, ma non ho più saputo nulla. E ho più volte segnalato la mia situazione ai Servizi sociali, però anche da loro non ho mai avuto una risposta. E' vergognoso che in una città come Montegrotto i disabili non abbiano la possibilità di prendere un treno». Quello delle piattaforme ferme è un problema di vecchia data, al centro per anni di un rimpallo di responsabilità fra amministrazione comunale e Rfi per decidere quale ente avesse competenza sui montascale, che intanto continuano a rimanere inutilizzati.
LA SOLUZIONE

«Siamo perfettamente a conoscenza del problema dichiara il vicesindaco e assessore alla Programmazione territoriale Luca Fanton -. Rfi sta approntando un progetto che prevede la riqualificazione dell'intera stazione delle Terme Euganee. Una ristrutturazione che eliminerà finalmente ogni tipo di ostacolo. E' stato oramai chiarito conclude l'assessore che spetta alle Ferrovie anche la manutenzione e la gestione dei servoscala. Noi, purtroppo, abbiamo le mani legate».
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Il Gazzettino