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PEDEROBBA (TREVISO) - Aziende, famiglie, ma anche Comuni pronti ad azioni eclatanti di fronte a un caro energia che rischia di paralizzare i servizi erogati ai cittadini. Anche quelli che costituiscono un aspetto importante della sicurezza, sia per gli automobilisti che per i pedoni, come l'illuminazione pubblica. Il primo cittadino di Pederobba Marco Turato è giunto, come molti suoi colleghi, a un bivio: «O taglio i servizi sbotta o consegno le chiavi del municipio al prefetto». Un aut aut che costituisce una provocazione solo fino a un certo punto: le bollette di gas ed energia elettrica sono schizzate a livelli ormai fuori controllo, rischiando, soprattutto nelle realtà più piccole, di mandare in tilt i bilanci, dove ogni previsione è stata scalzata da aumenti che era impossibile, a dicembre scorso, immaginare. Dai municipi si alza il grido di protesta di primi cittadini che dopo i due anni di pandemia e la dura crisi che ha colpito attività produttive e famiglie, si trovano ad affrontare, senza strumenti sufficientemente efficaci, la crisi energetica. E che devono guardare anche in casa propria, ai conti comunali: contro il caro bollette, Turato è pronto a riconsegnare le chiavi del municipio.
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RICHIESTE D'AIUTO
«O spengo tutti i lampioni che abbiamo appena cambiato, sostituendoli con sistemi a led proprio per risparmiare attacca il sindaco di Pederobba - oppure non saprei cosa fare, perché le bollette sono triplicate».
GLI ARTIGIANI
Intanto l'associazione artigiana Cna chiede che venga lanciato subito il programma per l'installazione di una moltitudine di piccoli impianti di autoproduzione sui capannoni industriali così da «assicurare alle imprese le forniture e a prezzi equi». «Di fronte alla scellerata guerra di Putin, che abbiamo capito essere non solo contro l'Ucraina ma anche contro l'Occidente - , i nostri valori, il nostro stile di vita, un Paese come l'Italia non può cedere a ricatti ed è purtroppo giusto fare dei sacrifici in vista della completa autonomia dal gas russo che, secondo quanto annunciato dal ministro Cingolani, avverrà a fine 2024 - afferma Mattia Panazzolo, direttore territoriale di Cna - . C'è bisogno, tuttavia, di maggiori assicurazioni che le forniture saranno garantite alle imprese e a prezzi equi, che l'artigianato sia coinvolto al tavolo aperto con le forze produttive sul contingentamento volontario e che venga lanciato subito il programma per l'installazione di una moltitudine di piccoli impianti di autoproduzione sui capannoni industriali». Sul tema del caro-energia, l'Italia è stato il Paese europeo (escluse Grecia e Lituania) che ha maggiormente aiutato le imprese e le famiglie, investendo 50 miliardi di euro, il 2,8% del PIL, una cifra enorme se si pensa che il Superbonus 110% è finora costato allo Stato 38 miliardi di euro generando valore pari a 130 miliardi. Per Cna, il sostegno pubblico a imprese e famiglie dovrà continuare ma in modo selettivo.
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Il Gazzettino