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MOTTA (TREVISO) - Caro carburante, i costi del gasolio schizzano alle stelle e a risentirne sono tutti, soprattutto chi sulla strada ci lavora. Ed è così, ad esempio, anche per gli scuolabus dove il costo per studente è aumentato a dismisura. La spesa a carico delle famiglie si aggira tra i 200 e i 300 euro: resterà quella dello scorso anno. Quello che cambia infatti è la somma che si sobbarcherà da quest'anno l'amministrazione comunale. Già, perchè il rincaro calcolato a Motta è piuttosto consistente: si passa da 1.000 euro annui per studente ai 1.500 di oggi, un +30% che potrebbe far saltare il banco. Il Comune tuttavia offre un sostegmo importante: riuscirà a farsi carico del considerevole aumento, almeno per quest'anno, nella speranza che questo trend non continui anche nel prossimo futuro.
Caro carburante
«Non possiamo guardare al nostro futuro senza una chiara strategia di welfare» si spiega in municipio.
La decisione
Il sindaco Alessandro Righi, che spiega l'organizzazione interna, illustra i rincari e motiva le decisioni prese dalla Giunta. «Il servizio è erogato dal Comune di Motta tramite un operatore esterno ed è rivolto agli studenti mottensi, le cui famiglie versano una quota, diversa a seconda del servizio richiesto». A quanto ammontano i costi per le famiglie? «Si parla di una cifra massima annuale di 315 euro per un alunno della primaria e della secondaria di primo grado (scuole elementari e medie, nda). E fino alla cifra di 200 euro per un alunno della scuola dell'infanzia». Quali sono i costi reali, cioè quello che paga il Comune? «Il vero costo del servizio erogato è ben più alto, circa mille euro per ogni alunno che usufruisce del servizio. Di questa cifra circa il 30% (il 20% nel caso delle scuole dell'infanzia) è a carico delle famiglie mentre la restante parte coperta ad oggi dal bilancio Comunale». Al momento però non ci sono aumenti nelle tasche delle famiglie. «L'Amministrazione Comunale, vista la delicata fase che stiamo vivendo, ha deciso, come accaduto durante il periodo di pandemia Covid-19, di andare ulteriormente incontro alle famiglie, evitando di aumentare i costi del servizio». E cioè? «In pratica il Comune si accolla in toto gli aumenti del servizio per l'anno scolastico in corso. Il costo pro-capite per studente ha quindi raggiunto la vertiginosa cifra di 1.500 euro circa per alunno, con una spesa massima a carico delle famiglie pari a circa il 23% (il 13% per gli utenti delle scuole dell'infanzia)». I motivi della decisione? «Una scelta non scontata viste le difficoltà economiche di questo periodo, ma che va a favore del nostro futuro. Una scelta che, assieme alle tante altre, va a rafforzare la ferma volontà di far diventare Motta di Livenza una città a misura di famiglia. Non possiamo guardare al futuro della nostra città senza una strategia di welfare chiara a favore delle famiglie e della natalità».
Il Gazzettino