Caro bollette, il piano del Comune di Rovigo parte dal "taglio" di riscaldamento e illuminazione

Fila di lampioni in una via di Rovigo
ROVIGO - Se l’aumento di spesa dovuto al balzo dei costi energetici nel 2022 per il Comune di Rovigo è stato notevole, intorno a 1,5 milioni di euro, l’aumento...

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ROVIGO - Se l’aumento di spesa dovuto al balzo dei costi energetici nel 2022 per il Comune di Rovigo è stato notevole, intorno a 1,5 milioni di euro, l’aumento stimato per il 2023 si prospetta ancora più pesante: secondo i calcoli degli uffici di Palazzo Nodari la maggiore spesa si attesta «appena sotto i 3,5 milioni». Ad affermarlo è il sindaco Edoardo Gaffeo, la cui amministrazione ha già dovuto fare i conti, nei mesi scorsi, con i rincari che si sono abbattuti sul bilancio comunale, tant’è che una quota consistente dell’avanzo di amministrazione 2021 è stata accantonata proprio per far fronte al caro bollette.

Le proiezioni per il futuro e la nuova stangata sui costi


E per il 2023 ecco che arriva una nuova stangata. Proprio come accade per famiglie ed imprese, le cui tasche sono messe a dura prova dai contatori bollenti, anche la pubblica amministrazione deve correre ai ripari per provare a contenere i costi. E se la Provincia ha già incontrato i dirigenti scolastici delle superiori, mettendo a punto un programma di contenimento dei consumi, anche grazie all’ausilio dell’energy manager di Palazzo Celio, da applicare sia negli istituti scolastici sia negli edifici di propria competenza, per un totale di 56 immobili, anche il Comune capoluogo sta studiando una strategia di risparmio. «Stiamo facendo delle valutazioni – spiega Gaffeo – per individuare delle strategie da mettere a punto rapidamente». Gli ambiti che l’amministrazione sta valutando riguardano gli edifici di propria competenza, uffici, scuole e impianti sportivi nonché il settore della pubblica illuminazione. «Una delle ipotesi al vaglio – prosegue il sindaco – è l’installazione di un sistema di telecontrollo degli impianti che consenta l’avvio da remoto. In questo modo si potrebbero avviare i sistemi di riscaldamento in modo più accurato e puntuale, invece dell’avvio generico il lunedì mattina alle 5».

Luci pubbliche spente

Inoltre, è al vaglio l’ipotesi di spegnere alcuni tratti della pubblica illuminazione. Ipotesi che lo stesso sindaco aveva escluso lo scorso aprile, quando si era ritrovato sul tavolo la stima di 1,5 di euro come maggiori costi per il 2022 che pure lo aveva pesantemente preoccupato facendogli prospettare un eventuale taglio ai servizi per fronteggiare gli aumenti. In quell’occasione, però, lo spegnimento dei lampioni era stato considerato “l’ultima spiaggia” a causa dei problemi alla sicurezza che potrebbero derivare lasciando le strade al buio. Con l’aumento stimato per il 2023, però, questa eventualità sembra inevitabile: «Stiamo valutando anche questo: lo spegnimento di alcuni tratti di linea solo nelle aree in cui è prevista l’illuminazione ma non ci sono case». Infine, anche per gli impianti sportivi il Comune corre ai ripari, proprio mentre i club fanno i conti con gli stessi aumenti. E lo fa insieme alla Provincia, anch’essa titolare di svariate strutture del territorio. Oggi, alle 13.20, a Palazzo Nodari, l’assessore allo Sport Erika Alberghini ha convocato un incontro congiunto Comune–Provincia a cui ha invitato i referenti delle società sportive «allo scopo – recita la convocazione - di discutere della sempre più preoccupante situazione del costo energetico, sia per la gestione degli impianti sportivi che delle palestre, nonché i provvedimenti che si rendono necessari». Non a caso, l’ordine del giorno, testuale, riporta: “Caro energia delle palestre comunali e provinciali, gestione del problema; caro energia per i gestori degli impianti sportivi, provvedimenti”. Oltre ad Alberghini, saranno presenti la dirigente comunale allo Sport Valeria Orna, il vicepresidente della Provincia Graziano Azzalin ed il dirigente ai Lavori pubblici di Palazzo Celio.
 

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Il Gazzettino