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TREVISO - L'onda lunga del caro-bollette si abbatte anche sullo smartworking. Le aziende trevigiane sarebbero anche disposte a concederlo, ma i dipendenti o non lo chiedono o, se hanno già ottenuto la possibilità di lavorare da casa, premono per tornare in ufficio, a lavorare in azienda. «È un fenomeno che stiamo osservando - conferma Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio Treviso-Belluno - i costi triplicati di luce e gas stanno rendendo poco conveniente lavorare da casa». Insomma: si torna indietro. A inizio anno la corsa era in direzione contraria: tantissimi dipendenti, soprattutto nel terziario e in settori come digitale dove la presenza in ufficio è utilissima ma non indispensabile, hanno chiesto di poter lavorare in modalità smart. C'era ancora l'eco della pandemia, delle restrizioni dovute all'uso della mascherina e il lavoro agile dal casa era visto come un modo per risparmiare. Ora, quel risparmio, si sta assottigliando.
IL QUADRO
Pozza non ha dati in mano, ma conferma la tendenza: «Parliamo di accordi personali tra azienda e lavoratore - precisa - normati dalla legge, ma raccolgo i pareri di tanti imprenditori.
ESPERIMENTO
Nel pubblico impiego il discorso cambia. A Ca' Sugana, per esempio, l'amministrazione comunale non sta spingendo troppo sul lavoro smart. A oggi lavorano da casa solo quei dipendenti che hanno motivi validi per farlo e hanno posizioni che si sposano con i casi previsti dalla normativa. «Per capire bene come procedere - spiega Alessandro Manera, assessore al Personale - aspettiamo le normative annunciate per l'inizio del prossimo anno». In Camera di Commercio invece lo smart working è una modalità già consolidata. «Per quanto ci riguarda - spiega Pozza - applichiamo il lavoro in smart working a rotazione. Ovviamente questa modalità non riguarda chi deve stare allo sportello, ma chi opera in ufficio. E, in base all'ultimo monitoraggio, circa il 60% dei nostri dipendenti ha accettato di ruotare, lavorando alcuni giorni in presenza e altri da casa, a rotazione. I vantaggi sulle bollette, per noi, sono però molto relativi. Purtroppo pesa avere una sede vecchia con grandi volumi da scaldare o refrigerare. Quando l'avremo ristrutturata, sarà diverso».
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Il Gazzettino