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TREVISO - Caro energia: neanche le fonti green sfuggono alla crisi del gas. «La nostra bolletta è quadruplicata. Occorre sganciare il prezzo delle rinnovabili da quello del gas» lamenta Fausto Jori, amministratore delegato del marchio italiano leader del biologico NaturaSì. Una crisi, quella dei rincari, che non sta risparmiando proprio nessuno. «È un paradosso: noi abbiamo scelto di usare solo energia green, da fonti rinnovabili. Ma ci troviamo con una bolletta energetica quadruplicata. E non siamo i soli: chi ha fatto una scelta consapevole in passato oggi si trova vittima di un meccanismo obsoleto che va in direzione opposta alla transizione ecologica. Si dovrebbero invece pagare le fonti rinnovabili senza i costi aggiuntivi che derivano dalle oscillazioni dei combustibili fossili».
IL PARADOSSO
Il paradosso è che la crisi del gas russo, dovuta alle difficoltà di approvvigionamento del metano, sta portando i costi energetici alle stelle anche per chi il metano non lo usa.
LA RICHIESTA
«Costi prevedibili e stabilità per i consumatori che, come NaturaSì, credono nell'energia green: è quello che auspichiamo per un nuovo mercato a lungo termine dell'energia rinnovabile», afferma Marco Merler, presidente di Dolomiti Energia. «Visto il momento storico che stiamo vivendo - aggiunge Jori - chiediamo che si apra una riflessione utile a trovare, in termini di legge e di regolamento, una soluzione affinché l'energia rinnovabile non sia legata ai costi di approvvigionamento del gas e rinnoviamo la spinta ad andare ancora di più in direzione della transizione energetica».
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Il Gazzettino