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MANIAGO - Il Consiglio comunale di Maniago ha adottato alcune misure eccezionali per limitare l'impatto della crisi energetica e per gestire l'aumento enorme per la gestione dei tantissimi immobili di proprietà: scuole, impianti sportivi, biblioteche, musei, teatri, impianti di illuminazione. Nello specifico, il patrimonio del Comune di Maniago conta tantissime strutture e, quindi, la differenza tra le bollette pagate l'anno scorso e quanto presumibilmente si pagherà quest'anno è enorme: se nel 2021 la spesa energetica totale (riscaldamento e elettricità) si era attestata a un milione di euro, a fine 2022 essa raggiungerà, con ogni probabilità, la cifra di 2,4 milioni.
CONTO SALATO
«Si tratta di una cifra pazzesca, che ha richiesto uno sforzo straordinario, attraverso l'utilizzo di una parte importante di avanzo di bilancio 2021 che avremmo speso molto più volentieri in altre maniere - ricorda l'assessore allo Sport, già sindaco per dieci anni, Andrea Carli -. Se nel 2022 siamo riusciti a trovare ben 1,2 milioni di euro in più per pagare le bollette, magari posticipando la realizzazione di qualche progetto, ciò non sarà certamente possibile il prossimo anno - ammonisce Carli - diventa normale per tutti cercare di limitare i consumi energetici, di cui l'illuminazione pubblica rappresenta uno dei costi più elevati. Abbiamo deciso di limitare l'illuminazione durante le ore notturne, in particolare spegnendo le luci dall'una di notte alle cinque del mattino; tra venerdì e sabato, l'orario di spegnimento sarà più ridotto, mentre tra sabato e domenica l'illuminazione sarà mantenuta tutta la notte in considerazione del fatto che molte più persone saranno in giro».
LE PROTESTE
Dopo le prime settimane di adozione del provvedimento, fioccano, tuttavia, anche le lamentele della cittadinanza: «In alcuni quartieri è buio pesto e viene messa addirittura a rischio la sicurezza stessa nel transito - accusano i residenti - senza contare la sensazione di scarsa tranquillità che molti anziani hanno palesato nello stare a casa da soli con strade tutte buie appena fuori dall'uscio. Con l'inverno alle porte, la luce serve anche per capire lo stato della carreggiata in caso di condizioni meteo avverse.
ADDIO LUMINARIE
Tra le scelte, dolorose, appena effettuate, anche l'eliminazione delle luminarie natalizie; sarà illuminata, simbolicamente, soltanto la fontana di piazza Italia. Medesimo provvedimento di spegnimento degli impianti è stato assunto, nei giorni scorsi, anche a Cavasso Nuovo, con la differenza sostanziale che - per garantire risparmi effettivi rispetto alla tipologia di impianto - le luci si spengono alle 22.30 (a mezzanotte nel weekend) e non si riaccendono la mattina: circostanza che ha destato le proteste soprattutto delle famiglie che hanno figli che studiano alle superiori, i quali escono di casa molto presto per raggiungere Pordenone o Udine, spostandosi a piedi per il paese per raggiungere le fermate dei bus.
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Il Gazzettino