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MESTRE - Il caro energia comincia a mordere e mette in allarme le famiglie della Città Metropolitana, che sempre più vedono nel ricorso al Superbonus 110% una possibile via di uscita al problema delle bollette impazzite. È quanto emerge dai rilevamenti dell’Ufficio studi della Confartigianato Metropolitana di Venezia che, basandosi sull’ultimo report dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), evidenzia una vera e propria corsa alle asseverazioni per il Superbonus 110% a livello regionale.
LE CIFRE
Dalle 5.780 richieste registrate in Veneto a settembre 2021 si è infatti passati alle 37.675 registrate a fine settembre 2022, con una crescita di quasi 32mila asseverazioni in più nell’arco di un solo anno. Focalizzando l’analisi sulla Città Metropolitana si nota come il numero di asseverazioni certificate a settembre 2022 dall’Enea siano aumentate di 6.000 unità, così suddivise: 400 riguarderebbero condomini (2.407 in Veneto), 2.700 edifici unifamiliari (18.689 in Veneto), mentre le restanti 2.800 sarebbero relative ad unità immobiliari funzionalmente indipendenti (16.579 in Veneto).
CORSA A OSTACOLI
Nelle parole di Martin, oltre alla soddisfazione per dati che fanno bene all’economia regionale in questo momento, emerge una critica sulle problematiche documentali e normative che hanno minato il percorso del Superbonus 110% fin dalla sua nascita. Questioni in gran parte risolte nel tempo dal legislatore, ma che hanno tuttavia allontanato molti da un incentivo molto importante, soprattutto considerando la vetustà del patrimonio immobiliare veneziano. È Federico Della Puppa della società Smart Land, che ha realizzato un apposito studio per la Confartigianato Metropolitana per dare una fotografia di quest’ultimo aspetto. «Nella classifica dei Comuni veneziani con il maggior numero di edifici superenergivori troviamo al primo posto Venezia con 20.341 edifici (il 58,1% del totale) – spiega Della Puppa – seguito da Mira con 5.923 edifici (71%), San Donà con 5.664 edifici (71,4%), Chioggia con 4.672 edifici (58,15%), Portogruaro con 4.644 edifici (76%) e Mirano con 4.394 edifici (75,3%)».
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Il Gazzettino