Bollette impazzite, corsa al Superbonus in Veneto per provare a frenare gli aumenti

Mercoledì 19 Ottobre 2022 di Matteo Peschiuta
Un cantiere per il Superbonus

MESTRE - Il caro energia comincia a mordere e mette in allarme le famiglie della Città Metropolitana, che sempre più vedono nel ricorso al Superbonus 110% una possibile via di uscita al problema delle bollette impazzite. È quanto emerge dai rilevamenti dell’Ufficio studi della Confartigianato Metropolitana di Venezia che, basandosi sull’ultimo report dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), evidenzia una vera e propria corsa alle asseverazioni per il Superbonus 110% a livello regionale. 


LE CIFRE
Dalle 5.780 richieste registrate in Veneto a settembre 2021 si è infatti passati alle 37.675 registrate a fine settembre 2022, con una crescita di quasi 32mila asseverazioni in più nell’arco di un solo anno.

Focalizzando l’analisi sulla Città Metropolitana si nota come il numero di asseverazioni certificate a settembre 2022 dall’Enea siano aumentate di 6.000 unità, così suddivise: 400 riguarderebbero condomini (2.407 in Veneto), 2.700 edifici unifamiliari (18.689 in Veneto), mentre le restanti 2.800 sarebbero relative ad unità immobiliari funzionalmente indipendenti (16.579 in Veneto). Numeri che indicano un boom edilizio che per l’area veneziana significa un business di 854 milioni di euro, tenendo conto che il costo medio per ogni intervento condominiale si attesterebbe sui 573.209 euro, per ogni unità unifamiliare sui 111.230 euro, mentre per ogni unità immobiliare funzionalmente indipendente sui 94.561 euro. «Si tratta di dati molto significativi – conferma il presidente della Confartigianato Metropolitana Siro Martin – che vanno letti nella loro interezza. Da un lato l’accelerare della crisi energetica ha spinto sempre più famiglie a cercare un efficientamento nei consumi delle proprie abitazioni contribuendo, una volta a regime, al taglio delle emissioni e un maggior risparmio energetico nazionale. Dall’altro però si sono evidenziate troppe lacune nella formulazione dell’impianto normativo, che se in parte hanno frenato le intenzioni di molti, dall’altro hanno consentito a pochi di rubare tantissimo. Regolato anche questo aspetto, sarebbe opportuno che ora questo bonus venisse riprorogato, anche a percentuali più contenute e con una forte semplificazione per le villette, dando così il tempo di approfittare di questa opportunità anche a chi fino ad oggi non lo ha fatto, e magari incentivando ancora di più la diffusione e l’installazione del fotovoltaico e altre fonti sostenibili».


CORSA A OSTACOLI
Nelle parole di Martin, oltre alla soddisfazione per dati che fanno bene all’economia regionale in questo momento, emerge una critica sulle problematiche documentali e normative che hanno minato il percorso del Superbonus 110% fin dalla sua nascita. Questioni in gran parte risolte nel tempo dal legislatore, ma che hanno tuttavia allontanato molti da un incentivo molto importante, soprattutto considerando la vetustà del patrimonio immobiliare veneziano. È Federico Della Puppa della società Smart Land, che ha realizzato un apposito studio per la Confartigianato Metropolitana per dare una fotografia di quest’ultimo aspetto. «Nella classifica dei Comuni veneziani con il maggior numero di edifici superenergivori troviamo al primo posto Venezia con 20.341 edifici (il 58,1% del totale) – spiega Della Puppa – seguito da Mira con 5.923 edifici (71%), San Donà con 5.664 edifici (71,4%), Chioggia con 4.672 edifici (58,15%), Portogruaro con 4.644 edifici (76%) e Mirano con 4.394 edifici (75,3%)».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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