Caro bollette, albergatori in rivolta: «Non le paghiamo». Il caso del Bhr Hotel: conto lievitato di 7 volte

TREVISO - «Molti albergatori sono pronti a non pagare più le bollette diventate ormai assolutamente insostenibili». Si apre la strada della disobbedienza...

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TREVISO - «Molti albergatori sono pronti a non pagare più le bollette diventate ormai assolutamente insostenibili». Si apre la strada della disobbedienza fiscale tra i titolari degli hotel trevigiani stretti nella morsa del caro-energia. A rivelarlo è Giovanni Cher, presidente provinciale di Federalberghi. «C'è un forte sentimento di protesta. La sofferenza è grande: dopo due anni e mezzo di emergenza Covid, il problema di bollette aumentate tra le 4 e le 8 volte rischia di essere insormontabile spiega se il governo non prenderà in fretta dei provvedimenti per contenere i rincari, in questa situazione non possiamo escludere che qualcuno decida di rifiutarsi di pagare le bollette. Dopotutto qui per le imprese si parla di vita o di morte».

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Caro bollette, hotel in rivolta e disobbedienza fiscale


I titolari delle strutture ricettive sono sul piede di guerra. Lo spauracchio riguarda in particolare il mese di ottobre: con il prezzo del gas alle stelle, si teme che molti alberghi possano gettare la spugna, abbassando la serranda, forse anche definitivamente, nel momento in cui sarà necessario accendere i termosifoni. Federalberghi, dal canto proprio, resta su una posizione più prudente: «Noi siamo per il dialogo. È la sola strada per provare a risolvere il problema sottolinea Cher l'unica soluzione è che il governo intervenga mettendo un tetto al prezzo del gas». Tra le ipotesi che ballano c'è pure quella di chiudere gli alberghi nel periodo invernale per azzerare i consumi, o quasi, e di conseguenza evitare i salassi in bolletta: «Ma chiudere, seppur temporaneamente, non è la soluzione: vuol dire andare a generare povertà mette in chiaro il presidente di Federalberghi Treviso oltre alle provocazioni, chiediamo al governo di tener conto proprio di questo: le attività che chiuderanno i battenti porteranno inevitabilmente a un aumento della povertà. Bisogna fare tutto il possibile per evitarlo».

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Bollette pazze: al Bhr Hotel da 1.263 euro a luglio 2021, a 7.870 nel 2022


Un esempio tra gli altri? Oltre alle variazioni sul fronte fiscale, il Bhr Hotel di Quinto ha visto la bolletta del gas lievitare di quasi 7 volte. A luglio dell'anno scorso l'importo era stato di 1.263 euro. A luglio di quest'anno, invece, si è arrivati a 7.870 euro. «A livello generale, l'incidenza delle bollette sui ricavi è passata dal 2 all'8% rivela Roberta Basso della Basso Hotels & Resorts Srl, vicepresidente del gruppo turismo di Assindustria Venetocentro stiamo facendo tutto il possibile per risparmiare e aumentare ulteriormente l'efficienza». L'ipotesi di chiusure temporanee contro il caro-bollette qui non è percorribile. Il Bhr Hotel, uno dei riferimenti nella Marca, è già stato costretto a rimanere chiuso per 18 mesi nel corso dell'emergenza Covid. E non senza costi: «Chiudere un hotel non è come chiudere una casa, staccando il contatore avverte Basso solo tenere gli impianti al minimo, più la manutenzione, costa qualcosa come 15mila euro al mese. Più che alberghi pronti a chiudere nel periodo invernale auspico che ci sia un tempestivo intervento da parte della politica».



Nella struttura di Quinto lavorano una cinquantina di persone, tra dipendenti diretti e collaboratori esterni. «Cosa succederebbe se rimanessero a casa 50 persone in tutti i vari alberghi? chiede Basso senza contare che a volte ci sono intere famiglie che lavorano nello stesso posto». Come se non bastasse, poi, di pari passo sono aumentati i costi dei i servizi correlati. Inevitabile. Le lavanderie industriali, ad esempio, sono energivore per definizione. Tra gli hotel, inoltre, ci sono anche grandi strutture ricettive che avevano scelto di installare un trigeneratore a gas, investendo centinaia di migliaia di euro, per produrre energia elettrica e termica. «E adesso vengono tenuti spenti allarga le braccia Cher la situazione è estremamente complicata». E l'inverno in arrivo rischia di essere ancora più duro. Un'eventuale serrata delle strutture alberghiere rischia di compromettere anche la stagione turistica. Cosa che tutti vorrebbero evitare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino