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PORDENONE - Ormai si avvia a diventare un'emergenza, parallela a quella sanitaria del Covid. I super-rincari energetici stanno fortemente preoccupando le imprese in questo inizio 2022. I forti aumenti dell'energia elettrica e del gas, in particolare, si sommano ai maggiori costi e alle criticità su materie prime, componenti e trasporto cui le imprese hanno dovuto fare fronte nel 2021. Insomma, maggiori costi che si sommano ai prezzi già schizzati in alto nell'ultimo anno. Una situazione che le aziende hanno già assaggiato con le super-bollette di novembre e dicembre. Ma che nei prossimi mesi potrebbe essere ancora più pesante. Tanto che Confindustria Alto Adriatico ha chiamato a raccolta gli associati per lunedì prossimo: un seminario di lavoro per discutere con il vicepresidente nazionale e responsabile delle politiche energetiche di Confindustria Aurelio Regina. Si discuterà di come affrontare la questione e anche dell'ipotesi di chiedere l governo che metta mano alle accise per alleggerire il più possibile i salassi.
LA CHIAMATA
«La tempesta sui mercati energetici è tutt'altro che terminata, i nostri Consorzi sono al fianco delle imprese per cercare di contenere le spese, ma in questo contesto non si possono far miracoli»: scrive così nella lettera rossa (cioé ad alta priorità di attenzione per le imprese destinatarie) il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti.
UNA STIMA
Le aziende in maggiore difficoltà sul fronte energetico sono ovviamente quelle cosiddette energivore: aziende metallurgiche con impianti di fonderia, ma anche la filiera delle vetrerie e del materiale refrattario e delle plastiche. Aziende in cui i mega-forni vanno a ciclo a continuo sette giorni la settimana. Ma anche le fabbriche della metalmeccanica e del legno-arredo (i due comparti chiave del territorio) non considerate energivore negli ultimi due mesi hanno avuto mazzate pesantissime. Per fare qualche esempio un'azienda del mobile con un numero di addetti da cento e 150 se prima pagava circa 45 mila euro al mese di energia elettrica si è vista arrivare bollette da centomila euro. Un incremento del 113 per cento mese su mese. In altre aziende anche più piccole, una cinquantina di addetti, i costi del gas si sono addirittura quadruplicati. Insomma, il rischio è che gli aumenti energetici sommati ai precedenti su materie prime e trasporto (i containers per l'estero costano fino a sei volte di più) possano mettere un freno alla ripresa che pure nel 2021 c'è stata, anche se con margini di guadagno ridotti per le società.
Il Gazzettino