Emergenza super bollette, aziende in allerta: «Così si ferma la ripresa»

Sabato 8 Gennaio 2022 di Davide Lisetto
Emergenza super bollette, aziende in allerta: «Così si ferma la ripresa»

PORDENONE - Ormai si avvia a diventare un'emergenza, parallela a quella sanitaria del Covid.

I super-rincari energetici stanno fortemente preoccupando le imprese in questo inizio 2022. I forti aumenti dell'energia elettrica e del gas, in particolare, si sommano ai maggiori costi e alle criticità su materie prime, componenti e trasporto cui le imprese hanno dovuto fare fronte nel 2021. Insomma, maggiori costi che si sommano ai prezzi già schizzati in alto nell'ultimo anno. Una situazione che le aziende hanno già assaggiato con le super-bollette di novembre e dicembre. Ma che nei prossimi mesi potrebbe essere ancora più pesante. Tanto che Confindustria Alto Adriatico ha chiamato a raccolta gli associati per lunedì prossimo: un seminario di lavoro per discutere con il vicepresidente nazionale e responsabile delle politiche energetiche di Confindustria Aurelio Regina. Si discuterà di come affrontare la questione e anche dell'ipotesi di chiedere l governo che metta mano alle accise per alleggerire il più possibile i salassi.


LA CHIAMATA

«La tempesta sui mercati energetici è tutt'altro che terminata, i nostri Consorzi sono al fianco delle imprese per cercare di contenere le spese, ma in questo contesto non si possono far miracoli»: scrive così nella lettera rossa (cioé ad alta priorità di attenzione per le imprese destinatarie) il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti. Dopo il primo punto della situazione dello scorso novembre, Confindustria Alto Adriatico riunisce nuovamente le imprese associate per ulteriori riflessioni sulla complessità di questo momento, anche in relazione alle altre materie prime. Il confronto sarà con Aurelio Regina, delegato Confindustria per l'Energia e Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi di Confindustria nell'incontro operativo dal titolo Aumento dei prezzi delle commodities: cause, impatti, prospettive in programma lunedì 10 gennaio alle 17.30, nella sede confindustriale di Pordenone. Dai primi riscontri la partecipazione all'incontro sarà molto partecipata. La maggior parte delle aziende del territorio proprio lunedì riapriranno i battenti dopo una pausa che - sia nel settore del legno-arredo che della metalmeccanica - è stata più lunga rispetto alla norma. E uno dei motivi dell'allungamento delle chiusure degli impianti è proprio legato ai super-aumenti e alla perdurante difficoltà nel reperimento delle materie prime con prezzi all'insù.


UNA STIMA

Le aziende in maggiore difficoltà sul fronte energetico sono ovviamente quelle cosiddette energivore: aziende metallurgiche con impianti di fonderia, ma anche la filiera delle vetrerie e del materiale refrattario e delle plastiche. Aziende in cui i mega-forni vanno a ciclo a continuo sette giorni la settimana. Ma anche le fabbriche della metalmeccanica e del legno-arredo (i due comparti chiave del territorio) non considerate energivore negli ultimi due mesi hanno avuto mazzate pesantissime. Per fare qualche esempio un'azienda del mobile con un numero di addetti da cento e 150 se prima pagava circa 45 mila euro al mese di energia elettrica si è vista arrivare bollette da centomila euro. Un incremento del 113 per cento mese su mese. In altre aziende anche più piccole, una cinquantina di addetti, i costi del gas si sono addirittura quadruplicati. Insomma, il rischio è che gli aumenti energetici sommati ai precedenti su materie prime e trasporto (i containers per l'estero costano fino a sei volte di più) possano mettere un freno alla ripresa che pure nel 2021 c'è stata, anche se con margini di guadagno ridotti per le società.
 

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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