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VENEZIA - Il costo dell’energia elettrica è più che raddoppiato, il costo delle materie prime è salito alle stelle, ma al momento la tazzina di caffè a Venezia continua a costare intorno all’euro e 20 centesimi. Eroismo? No di certo, più che altro il timore delle polemiche che ogni volta che c’è stato un aumento - anche di poco - ha travolto questo o quel pubblico esercizio. Tutto questo in una città che è sempre nel mirino degli odiatori da social network, sempre pronti a crocifiggere le aziende di una città i cui costi sono enormemente più elevati rispetto al “continente”.
AUMENTI “CONSIGLIATI”
«Non avrei mai voluto dire questa cosa, è con rammarico che lo faccio. Invitiamo i nostri associati a vendere il caffè a un euro e 50. Bisogna che qualcuno lo dica, anche se è una cosa antipatica, perché l’aumento generalizzato dei prezzi ha toccato pesantemente anche la nostra categoria».
È questa la provocazione - ma non troppo - di Ernesto Pancin, direttore dell’Aepe, l’associazione veneziana che raggruppa un migliaio di pubblici esercizi.
«Non riesco più a stare zitto - dice Pancin - con il costo dell’energia alle stelle non si riesce più a mantenere l’attuale prezzo di 1.10 e 1.20 euro.
TRASPARENZA
Ovviamente i rincari sono dietro l’angolo a livello nazionale e l’Unione nazionale consumatori e l’Aduc invitano gli esercenti alla trasparenza esponendo le bollette dell’anno scorso e quelle attuali per giustificare eventuali aumenti. Detto fatto. La Fipe ha lanciato una campagna nazionale che si chiama appunto “Bollette in vetrina”. In questi giorni i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe Confcommercio (e quindi anche all’Aepe) riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Bollette raddoppiate o triplicate rispetto a un anno fa a causa dell’impennata dei prezzi del gas. Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo.
«Invitiamo tutti i nostri associati - conclude Pancin - a mettere le bollette in vetrina per far vedere a tutti quanto sono cresciute le spese e le difficoltà che hanno le nostre imprese. Siamo davvero nei guai, oltre ai problemi che abbiamo ancora sulle spalle dopo l’Aqua Granda del 2019 e la pandemia scoppiata mentre eravamo ancora in ginocchio».
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Il Gazzettino