Rincari dell'energia, appello ai baristi: «Portiamo il caffè a 1.50 euro»

Venerdì 26 Agosto 2022 di Michele Fullin
VENEZIA Rincari in vista per la tazzina del caffè a catena sugli aumenti dell'energia
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VENEZIA - Il costo dell’energia elettrica è più che raddoppiato, il costo delle materie prime è salito alle stelle, ma al momento la tazzina di caffè a Venezia continua a costare intorno all’euro e 20 centesimi.

Eroismo? No di certo, più che altro il timore delle polemiche che ogni volta che c’è stato un aumento - anche di poco - ha travolto questo o quel pubblico esercizio. Tutto questo in una città che è sempre nel mirino degli odiatori da social network, sempre pronti a crocifiggere le aziende di una città i cui costi sono enormemente più elevati rispetto al “continente”.


AUMENTI “CONSIGLIATI”
«Non avrei mai voluto dire questa cosa, è con rammarico che lo faccio. Invitiamo i nostri associati a vendere il caffè a un euro e 50. Bisogna che qualcuno lo dica, anche se è una cosa antipatica, perché l’aumento generalizzato dei prezzi ha toccato pesantemente anche la nostra categoria».
È questa la provocazione - ma non troppo - di Ernesto Pancin, direttore dell’Aepe, l’associazione veneziana che raggruppa un migliaio di pubblici esercizi.
«Non riesco più a stare zitto - dice Pancin - con il costo dell’energia alle stelle non si riesce più a mantenere l’attuale prezzo di 1.10 e 1.20 euro. La macchina del caffè assorbe 3 kw di potenza ed è sempre accesa, anche per 16 ore. Il caro-energia colpisce anche i costi per la climatizzazione, quest’estate particolarmente onerosi. Al bar non si vendono pochi grammi di caffè, si vende un servizio: il caffè espresso come si deve servito su una tazzina calda e preparato da una persona addestrata per quello. Se i costi sono aumentati per tutte le imprese, non vedo perché il costo della tazzina di caffè debba rimanere sempre uguale. Non c’è scritto da nessuna parte che gli esercenti debbano assorbire i rincari causati dall’inflazione. E poi - aggiunge - vorrei ricordare quanto costa il caffè negli altri Paesi europei. Parecchi anni fa, ormai, con il Centro studi dell’Aepe avevamo fatto una piccola ricerca tra Austria, Slovenia e Germania e constatammo che appena oltre il confine la tazzina schizzava a 2.60».


TRASPARENZA
Ovviamente i rincari sono dietro l’angolo a livello nazionale e l’Unione nazionale consumatori e l’Aduc invitano gli esercenti alla trasparenza esponendo le bollette dell’anno scorso e quelle attuali per giustificare eventuali aumenti. Detto fatto. La Fipe ha lanciato una campagna nazionale che si chiama appunto “Bollette in vetrina”. In questi giorni i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe Confcommercio (e quindi anche all’Aepe) riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Bollette raddoppiate o triplicate rispetto a un anno fa a causa dell’impennata dei prezzi del gas. Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo. 
«Invitiamo tutti i nostri associati - conclude Pancin - a mettere le bollette in vetrina per far vedere a tutti quanto sono cresciute le spese e le difficoltà che hanno le nostre imprese. Siamo davvero nei guai, oltre ai problemi che abbiamo ancora sulle spalle dopo l’Aqua Granda del 2019 e la pandemia scoppiata mentre eravamo ancora in ginocchio».

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Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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