PORDENONE - I carabinieri stanno valutando la posizione delle persone che sono sfilate domenica pomeriggio al Carnevale di Maniago con un carro allegorico che mimava un blindato...
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Gli ideatori del carro allegorico si appellano alla libertà di pensiero e di espressione e ricordano l'aspetto sarcastico legato al Carnevale: la loro idea - vista l'eco avuta, perfettamente riuscita - era quella di sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema di grande attualità come quello di Cospito, sfruttando un evento del passato in cui, per fortuna, nessuna persona si era fatta male, ironizzando dunque sulla strage di galline. In ogni caso, i figuranti e il carro (allegorico nonché "armato"), domenica hanno percorso gran parte della sfilata. Il gruppo è stato fermato soltanto prima del parcheggio finale nella centrale piazza Italia. Proprio questa circostanza ha scatenato un dibattito tra la gente e sui blog cittadini. Molti hanno sottolineato come il messaggio proposto dal sodalizio di ispirazione anarchica sarebbe passato completamente inosservato se non ci fosse stato l'intervento di alcuni politici locali che hanno telefonato alle forze dell'ordine. «Il carro era stato paradossalmente tra i più applauditi - hanno ricordato tanti cittadini -: sia perché chiedeva lo stop alla guerra, sia perché aveva ironizzato su quell'incidente di Vivaro, i cui meme all'epoca avevano fatto il giro non solo d'Italia. La scritta - in caratteri non certo enormi - su Cospito e il sarcasmo sull'Esercito si trovava appena dietro la gabbia, quando già l'attenzione del pubblico si focalizzava sul carro successivo. Prova ne sia che gran parte dei 15mila partecipanti all'evento si è accorta della polemica solo consultando le edizioni online dei quotidiani domenica sera».
L'amministrazione comunale di Maniago ha comunque stigmatizzato l'accaduto ricordando che si tratta del "Carnevale dei ragazzi" e che il carro si era iscritto con un obiettivo pacifista rispetto alla situazione planetaria senza evidenziare che ci sarebbe stato un messaggio politico al Governo. Per il futuro saranno adottate verifiche più stringenti. «Anche perché - tuonano coloro che invece contestano la modalità della protesta - in questo modo si è offuscata l'immagine di un evento che tornava in grande stile dal 2019 e che richiede mesi di organizzazione da parte dei volontari». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino