Fa rumore giocando: vicini furiosi. ​Pugno in faccia a bimbo di 9 anni

Carmignano. Fa rumore giocando: vicini furiosi. Pugno in faccia a bimbo di 9 anni
CARMIGNANO - Colpevole, si fa per dire, di fare troppo chiasso giocando con gli amichetti nel condominio. Per questo è stato redarguito ed ancor più colpito con un...

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CARMIGNANO - Colpevole, si fa per dire, di fare troppo chiasso giocando con gli amichetti nel condominio. Per questo è stato redarguito ed ancor più colpito con un pugno in faccia. Il fatto ha scatenato poi una lite degenerata in violenza, che ha portato all'arresto, da parte dei carabinieri, di tre persone che sono state messe prima ai domiciliari, poi liberati con i termini a difesa. Il grave fatto è avvenuto venerdì pomeriggio a Carmignano di Brenta, nel grande complesso abitativo in via Roma. Una lite condominiale che è rapidamente degenerata sfociando in violenza. I carabinieri  di Carmignano di Brenta con l'ausilio dei colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Cittadella, hanno arrestato per lesioni Francine M'Lan Gnoan, trentaduenne originaria della Costa d'Avorio, il suo convivente Matthew Konibah, trentasettenne del Ghana, e Mousthapha Kamara, cinquantunenne, anch'esso ghanese, amico dei due.


Tutto è avvenuto venerdì scorso attorno alle 18. Nel condominio stavano giocando dei bambini. La signora ivoriana, evidentemente infastidita, li ha richiamati. A nulla sono valsi i successivi appelli a fare silenzio e così all'ennesimo episodio, si è avvicinata al gruppetto ed ha sferrato un pugno al volto di uno dei componenti. Un bimbo di nove anni. Un colpo a colui che le era più vicino. Il piccolo, anche lui straniero, è corso subito a casa ed ha avvisato i genitori di quanto era accaduto pochi istanti prima. Pochi metri separano i due appartamenti dove abitano le famiglie. Appreso dal figlioletto quello che era successo, i genitori del bambino, sono andati immediatamente di fronte all'appartamento della vicina per chiederle spiegazioni. Per capire perché ha sferrato un pugno al loro bimbo. Certamente anche loro un po' alterati, come sarebbe qualsiasi genitore alla notizia che al figlioletto è stato sferrato un destro.


La ivoriana, temendo il peggio, ha chiamato in aiuto il compagno ed un amico. Come avvenuto per il figlio, marito e moglie sono stati picchiati dal terzetto. Durante questo parapiglia che ha visto gli africani scagliarsi contro la famiglia, è stato nuovamente colpito il bambino che è stato spinto violentemente contro un muro. Sul posto oltre agli uomini dell'Arma, è giunta anche un'ambulanza del servizio urgenza ed emergenza medica del Pronto soccorso dell'ospedale di Cittadella. Trasportato nel nosocomio per le cure del caso, sono state riscontrate al piccolo, ecchimosi al volto e segni cutanei. La prognosi del medico è di 15 giorni. Visitati anche papà e mamma. Sempre per le botte sono stati entrambi giudicati guaribili in otto giorni. L'edificio dov'è avvenuta la lite conta una novantina di appartamenti suddivisi in quattro scale. Alcuni mesi fa c'era stato un blitz dei carabinieri per cercare alcuni dei componenti della banda dell'Audi gialla che vi avevano soggiornato. Michelangelo Cecchetto Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino