Medico muore tornando a un rifugio: trovato il giorno dopo in un canalone

Carlo Bocci, il medico in pensione deceduto durante una vacanza in montagna
TREVISO - Quando ha raggiunto la vetta ha preso il telefono e ha chiamato sua moglie: «Sono arrivato, tra poco mi rimetto in marcia per scendere, ci vediamo al rifugio...

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TREVISO - Quando ha raggiunto la vetta ha preso il telefono e ha chiamato sua moglie: «Sono arrivato, tra poco mi rimetto in marcia per scendere, ci vediamo al rifugio Vederna». L’appuntamento era per le 4 del pomeriggio. Ma Carlo Bocci, 75 anni, di Treviso, ex medico nefrologo del Ca’ Foncello ora in pensione, al rifugio non c’è mai arrivato. Scendendo verso valle è successo qualcosa, ha perso l’equilibrio, è scivolato. Lo hanno ritrovato solo il giorno successivo, ieri pomeriggio, dopo lunghe e interminabili ricerche:  Bocci era in un canalone nei pressi della località Morosna, sotto la cima del monte a una quota di 1.500 metri. Ad essergli fatale è stata una caduta di quasi 120 metri lungo il pendio, in una zona a dir poco impervia. 


IL TEMPORALE Carlo Bocci, sposato e padre di due figli, era in vacanza con la moglie in provincia di Trento ed aveva raggiunto l’abitato di Imer, in Primiero, per passare un pomeriggio all’aria aperta. La prima parte dell’escursione sul monte Vederna era proseguita per lui senza intoppi e una volta raggiunta la cima aveva contattato la moglie spiegando che sarebbe rientrato a breve. Poco più tardi le condizioni meteorologiche sono cambiate repentinamente, sulla vallata hanno cominciato a incombere le nubi, si è messo a piovere. Quando Bocci non è presentato all’appuntamento, al rifugio, sua moglie ha cercato subito di contattarlo. Lo ha chiamato ripetutamente al telefonino, che continuava però a squillare a vuoto. Verso le 19.30, ormai disperata, la donna ha deciso di lanciare l’allarme.


LE RICERCHE Le squadre del soccorso alpino hanno subito cominciato a battere a tappeto la zona ma le ricerche, verso le 22.30, sono state sospese. Sono riprese ieri di prima mattina con più di 70 uomini fra operatori del soccorso alpino, pompieri, finanzieri, poliziotti e carabinieri. Sono stati fatti alzare in volo elicotteri e droni, e sono stati utilizzati anche unità cinofile e due cani molecolari. La speranza era di ritrovare ancora in vita il 75enne. Speranza svanita nel tardo pomeriggio, quando è stato individuato il suo corpo ormai privo di vita in fondo al canalone. Bocci, oltre che medico stimato del reparto di nefrologia, era stato per diversi anni segretario Anaao Assomed dell’ex Ulss 9. «Era una persona capace e preparata - lo ricorda il suo successore, Massimo Fornaini -, un medico eccellente che si è anche dedicato molto all’associazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino