Padova. Nuovo comandante all'Interregionale, il generale Stefanizzi: «L'Arma è vicina alla gente»

Il generale di corpo d'armata Maurizio Stefanizzi sostituirà il generale di corpo d'armata Antonio Paparella come comandante interregionale dei carabinieri "Vittorio Veneto"

L'avvicendamento, cerimonia in Prato della Valle
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PADOVA - «Cosa sarebbe l'Italia senza l'Arma dei carabinieri?». Con questo invito alla riflessione del comandante generale Teo Luzi è stata coronata, ieri mattina in Prato della Valle, la cerimonia di avvicendamento al Comando Interregionale Carabinieri "Vittorio Veneto" tra il generale di corpo d'armata Antonio Paparella e il generale di corpo d'armata Maurizio Stefanizzi. All'evento hanno preso parte autorità civili e militari, a partire dal sindaco Sergio Giordani, delle quattro regioni ricomprese nella giurisdizione dell'Alto comando. La cerimonia è stata preceduta dagli onori ai caduti dell'Arma alla lapide all'ingresso del Comando.

L'emozione

«Un commosso ricordo va a chi è caduto per il bene comune, il collega della polizia Domenico Zorzino e i due piloti dell'Aeronautica Marco Meneghello e Giuseppe Cipriano - ha esordito il comandante uscente Paparella, che ora lascia il servizio attivo -. Nel mio mandato, ultima tappa di un percorso di oltre 45 anni, ho potuto contare sulla professionalità di tutto il Comando. Voglio rimarcare l'ardore e l'impulso che alimentano l'essere carabiniere, l'amore per il prossimo e per la giustizia che ci fanno essere sempre vicino ai più deboli. Ai colleghi più giovani - ha spiegato il generale, divenuto il carabiniere in servizio più anziano d'Italia - dico di esaltare queste virtù sempre con umiltà, di coniugare tradizione e modernità. Al mio successore faccio i più fervidi auguri: so che saprà brillantemente mettere in luce le sue qualità contando su uomini e donne capaci e coraggiosi». Poi è stato il momento della commozione: «Mi faccio da parte con serenità ed emozione, ripensando a mio papà a cui brillavano gli occhi ogni volta che si parlava dell'Arma». A Paparella è andato il sentito ringraziamento del successore Stefanizzi, che ha chiesto per lui una standing ovation al pubblico: «Grazie a questo uomo, professionista, carabiniere dal cuore grande».
«Provo emozione, gioia e soddisfazione nel trovarmi qui - ha proseguito -. Quando ho saputo della promozione mi sono commosso e ho pensato a mio padre, comandante di stazione morto in servizio a 49 anni. Noi carabinieri siamo questo: persone semplici ma che mettono il cuore in ciò che fanno, che antepongono l'interesse degli altri a quello proprio secondo i valori della Costituzione. Prometto di dare tutto me stesso, tutte le energie che posseggo per essere all'altezza del compito. Ai miei carabinieri prometto che darò un senso di appartenenza a questo operoso lembo d'Italia, conosciuto in tutto il mondo. L'Arma sarà vicina alla sua gente, è la nostra missione: starò vicino a tutte le nostre legioni affinché i miei carabinieri possano essere vicini alla popolazione. Darò tutto me stesso a questa gente straordinaria, operosa, sincera, determinata. Il nostro obiettivo è essere vicini alla gente».


«Pandemia, guerra, ecologia: attraversiamo un periodo complicato - ha concluso il generale Luzi -: le istituzioni devono fare sistema per trasmettere fiducia ai cittadini e speranza alle nuove generazioni. Questo è un avvicendamento nel segno della continuità». 

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Il Gazzettino