La carabiniera e il militare, dopo il flirt lei patteggia per "l'aiutino" informatico

La carabiniera e il militare, dopo il flirt lei patteggia per "l'aiutino" informatico
MESTRE - È finita sotto accusa per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto. Una donna carabiniere, un tempo in servizio nel Veneziano, è stata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MESTRE - È finita sotto accusa per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto. Una donna carabiniere, un tempo in servizio nel Veneziano, è stata chiamata a comparire ieri mattina al Palazzo di Giustizia, di fronte al giudice per l'udienza preliminare di Venezia, Andrea Battistuzzi, a seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla sostituto procuratore Elisabetta Spigarelli. Il suo difensore, l'avvocato Piero Guidotto, ha preferito evitare il processo pubblico e ha concordato con il rappresentante della pubblica accusa il patteggiamento di un anno e sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale; pena che il giudice ha ritenuto congrua, e che dunque ha applicato all'imputata.



RELAZIONE SENTIMENTALE
La vicenda giudiziaria ha preso il via a seguito di una burrascosa relazione sentimentale tra la donna carabiniere ed un militare. Nel periodo in cui i rapporti tra i due erano ancora buoni, la donna entrò nel sistema informatico dell'Arma e accertò che a carico dell'uomo vi era una pendenza relativa al porto di un'arma non dichiarata, e si affrettò ad informarlo della circostanza. Dopo una fase altalenante, in cui la coppia si sciolse e ricompose più volte, la relazione si ruppe definitivamente e la donna sporse denuncia, raccontando che l'ex compagno continuava a tormentarla, con pedinamenti, appostamenti, continue telefonate e messaggi, non rassegnandosi evidentemente alla fine del rapporto.

LA LITE

L'inchiesta per stalking provoca la relazione dell'uomo, il quale a sua volta segnala che la donna carabiniere aveva effettuato un accesso abusivo nel sistema informatico dell'Arma, informandolo dell'esistenza di un'inchiesta penale a suo carico. La lite tra due ex fidanzati successivamente si ricompone, ma le denunce presentate non possono essere ritirate in quanto i reati denunciati sono perseguibili d'ufficio. E dunque le inchieste proseguono. Quella a carico della donna carabiniere si conclude con una richiesta di rinvio a giudizio, di fronte alla quale l'unica possibilità per la difesa è stata quella di patteggiare, per limitare al minimo la pena e soprattutto cercare di evitare gravi conseguenze sul fronte del posto di lavoro: a seguito dell'inchiesta, penale, infatti, subirà sicuramente un procedimento disciplinare dell'Arma, con rischio di destituzione dal servizio.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino