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UDINE - Da non sottovalutare, anche alla luce dei crescenti arrivi di migranti in regione. Il fenomeno del caporalato preoccupa il Friuli Venezia Giulia e ieri se n'è discusso a Gorizia, capoluogo di una provincia che assieme al territorio della Bassa friulana nel febbraio scorso è stato al centro di una importante operazione della Guardia di finanza che portò alla scoperta di 30 braccianti agricoli irregolari, sfruttati, vessati e maltrattati. Tra questi anche due minorenni di 18 e 16 anni. Quattro furono allora le persone - tre di nazionalità rumena, uno di nazionalità moldava - scoperte grazie alle indagini delle Fiamme gialle isontine e poi indagate per caporalato, accusate di intermediazione illecita, sfruttamento della manodopera con le aggravanti della minaccia, del numero e della minore età dei lavoratori. Nel corso di una perquisizione, eseguita da oltre 50 militari, nelle abitazioni e nei locali in uso agli indagati, a Romans d'Isonzo e Palmanova, nello specifico, tra cui 3 dormitori (a Romans d'Isonzo, Bicinicco e Torviscosa) era stata riscontrata la presenza di 30 lavoratori di nazionalità romena, ungherese e polacca, tutti irregolari, alloggiati in condizioni igienico-sanitarie precarie e ammassati in spazi non idonei. L'indagine era scaturita da una comunicazione anonima al "117" durante la quale un cittadino romeno ha riferito di un proprio connazionale scappato dal territorio goriziano perché oggetto per mesi, insieme con molti altri, di sfruttamento come bracciante agricolo da parte di un gruppo di caporali, anch'essi romeni.
OSSERVATORIO
«La scelta di Gorizia ha spiegato Enrico Sbriglia, presidente dell'Osservatorio regionale antimafia non è stata casuale, non solo per l'operazione del febbraio scorso ma anche perché non c'è capitale europea della cultura senza una cultura dei diritti».
RISORSE
«Mancano risorse e incentivi per lottare contro tutto questo ha confermato il capo dell'ispettorato del lavoro di Trieste e Gorizia Pierpaolo Guaglione - le prime ad essere danneggiate sono le aziende virtuose. I criminali che schiavizzano il lavoro fanno concorrenza sleale». Enrico Sbriglia ha poi messo in luce come si tratti di «un fenomeno antico ed endemico dell'economia italiana. Oggi non è solo nell'agricoltura ma anche nell'edilizia e nell'industria. Non dobbiamo fingere che non esista». Il tema del lavoro è stato poi ripreso anche dal vicesindaco Gatta la quale, ricordando anche l'iniziativa Pillole di Let's Go Job, ha dichiarato: «La tematica del lavoro sta particolarmente a cuore a questa amministrazione, per cui ben vengano iniziative di questo tipo che permettono di approfondire tematiche importanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino