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VENEZIA - Sotto un cielo coloratissimo e scoppiettante, Venezia ha accolto l'arrivo del 2023 all'insegna di spettacolarità e intrattenimento. Circa 70mila persone sono state conteggiate in città per la notte di Capodanno, chi a godersi i fuochi d'artificio lungo le rive affacciate in bacino di San Marco e chi nelle terrazze panoramiche dei grandi alberghi, chi nei plateatici dei locali, nei campi o in barca. Quasi l'anno nuovo abbia dato un assaggio dell'atmosfera di festa che nel capoluogo lagunare si respira tradizionalmente in estate, la sera del Redentore. Con il berretto in testa e i cellulari alla mano, pronti a immortalare l'atteso spettacolo pirotecnico, il clima era quello. In più, c'è stato il conto alla rovescia e un brindisi in onore di San Silvestro. Che i visi rivolti allo specchio d'acqua illuminato fossero stranieri o che fossero veneziani, lo spirito gioviale non ha fatto distinzioni di sorta.
IL PIENONE
Oltre 70mila presenze come picco, dicevamo, di cui 10mila dal Veneto, 17mila dalle altre regioni(in primis da Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana ed Emilia Romagna), 45mila stranieri provenienti per lo più da Germania (13,8%), Francia (11,4), Stati Uniti (10,9), Gran Bretagna (10,3), Spagna (8,8), Svizzera (6,8), Polonia (4,7), Austria (3,7). Un Capodanno del mondo, con provenienze da 127 Paesi, comprese la Antille Olandesi, la Birmania e la Martinica.
La città si è riempita dalla mattina, tanto che all'ora di pranzo di sabato 31 la Polizia locale ha segnalato la disponibilità terminata di posti auto nei parcheggi di piazzale Roma e del Tronchetto, un dato che è rimasto tale fino alle 5 di ieri mattina.
I FUOCHI
La postazione più gettonata è stata nei pressi dell'Arsenale, tanto che il grosso dei presenti si diradava proseguendo verso i Giardini e Sant'Elena, da cui la visibilità sarebbe stata più scarsa. Non sono stati registrati incidenti o disordini nonostante la grandissima partecipazione all'evento, anzi. Sia prima che dopo i botti afflusso e deflusso non hanno creato ingorghi nelle calli interne. Così come all'ora dell'aperitivo, quando i pochi locali aperti anche nelle zone di movida tra cui Rialto, fondamenta della Misericordia e Ormesini, non sono stati presi d'assalto. Diversamente è accaduto invece nei supermercati, nei negozi di alimentari, nelle drogherie ed enoteche, tutti luoghi svaligiati di leccornie nell'arco dell'intero fine settimana. Con alberghi e appartamenti al completo, la tendenza dei visitatori è stata di concedersi sì un paio di notti a Venezia, quando non soltanto il 31, ma non necessariamente di prenotare il cenone al ristorante. Senza intoppi, l'architettura dell'intera manifestazione allestita in centro storico ha retto. Dietro le quinte vi hanno orchestrato oltre 850 persone del Comune e delle Società partecipate, operative a tutti i livelli. In particolare, 150 vigili, volontari di protezione civile, 300 di Vela tra addetti alla sicurezza di Vela e cacciatori di bottiglie, 63 netturbini di Veritas, 6 coordinatori e 5 barche e, ovviamente, 150 addetti di Actv con 5 funzionari che hanno contribuito al deflusso ordinato sui mezzi pubblici.
A Mestre e in terraferma, la situazione è stata più vivace tanto che i vigili dei fuoco hanno dovuto lavorare parecchio nel corso di tutta la notte per spegnere incendi appiccati a cassonetti dei rifiuti. Almeno una ventina i siti interessati da varie vie di Mestre, San Donà, Martellago, Scorzè, Chioggia e Caorle. In via Felisati, a Mestre, qualcuno ha tentato di dar fuoco ad un'automobile. Anche qui sono intervenuti i pompieri.
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Il Gazzettino