VENEZIA - Delle seimila immissioni in ruolo l'Ufficio scolastico regionale del Veneto è riuscito a farne solamente duemila. E di queste duemila la metà...
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LA SCADENZA Il 31 agosto era il termine ultimo per poter assegnare i seimila posti in ruolo che il Ministero della Pubblica istruzione aveva destinato al Veneto. Quindi i quattromila avanzati verranno ora coperti da supplenti pescati dalle graduatorie di istituto. La palla passa così ai presidi e alle segreterie scolastiche che stanno sostenendo un lavoro immane per coprire tutti i vuoti. Oltre ai quattromila posti di organico di diritto, devono assegnare anche i posti dell'organico di fatto il tutto alla vigilia dell'ingresso in classe dei 592.670 studenti veneti in calendario per il 12 settembre. Non ha dato aiuto nemmeno il concorso Fit, svolto in primavera, ma le cui graduatorie non sono ancora disponibili. Si tratta di una selezione riservata solo ai docenti di medie e superiori e rientra nella nuova forma di reclutamento del personale previsto dalla legge 107, nota come Buona scuola. Superato il concorso i professori ottengono un incarico annuale, concluso il quale hanno la cattedra a tempo indeterminato. Ecco di questo ultimo concorso le graduatorie disponibili al 31 agosto, in Veneto, ma anche nel resto d'Italia, riguardano solo materie secondarie con pochi candidati. Mancano, invece, per materie dai grandi numeri quali italiano, matematica, fisica, inglese. Pur lavorando nei mesi di luglio e agosto l'Ufficio scolastico regionale del Veneto delle 23 classi di concorso in sua gestione per le Fit, ne ha concluse 4. Non è andata meglio alla Lombardia, che aveva la gestione centralizzata di alcune classi di concorso anche venete, che delle 53 a suo carico ne ha portate a compimento solo una dozzina.
LE CRITICITÀ Molte le criticità: si parte con il sostegno. «Anche quest'anno abbiamo assegnato pochissimi posti in ruolo nel sostegno perché mancano gli specializzati» spiega Giorgio Corà, il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto che si occupa del reclutamento. Dei 1.700 posti di sostegno che dovevano essere stabilizzati solo qualche decina è stata assegnata, i rimanenti passano ai dirigenti scolastici che dovranno occuparli con insegnanti senza specializzazione. Mancano anche le maestre con la laurea in Scienze della formazione: «Le università venete destinano 300 posti l'anno a questa facoltà, pochi rispetto ai 650 pensionamenti l'anno che abbiamo nel territorio regionale» spiega il dirigente. Le carenze erano state colmate grazie al lavoro delle maestre con il solo diploma magistrale. Ora i posti in ruolo alle primarie sono riusciti a colmarli tutti e il problema ci sarà per le nomine delle supplenze brevi: lo scorso anno erano stati arruolati anche gli studenti agli ultimi anni di università.
IL SALUTO Un periodo di grande lavoro coronato dal saluto della direttrice dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto. Daniela Beltrame si è infatti già congedata dai suoi collaboratori e dalla prossima settimana entrerà in servizio a Roma come capo dipartimento al Miur. Attesa quindi per la nuova nomina, mentre gli uffici continuano il loro impegno grazie ad un'organizzazione in tre settori guidati da dirigenti di collaudata esperienza.
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Il Gazzettino