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ROVIGO - Il nuovo anno scolastico inizia all’insegna del caos. Sbigottimento che ha sollevato richieste di spiegazioni, rimostranze e in qualche caso, anche qualche protesta, sono gli stati d’animo che ha caratterizzato la giornata di ieri in via Don Minzoni, dove si trova la sede rodigina dell’Ufficio scolastico. Ufficio al quale si sono rivolti, telefonando o recandosi di persona, diversi docenti colti di sorpresa dalle nomine formalizzate ieri e arrivate come un fulmine a ciel sereno perché erano attese per il 5 settembre. Una situazione pesante la cui complessità si è capita chiaramente chiamando il centralino dell’Ufficio. Da lì è partita una trafila di rimbalzi tra i vari interni degli addetti ai lavori emblematica, come emblematiche sono state le poche risposte ricevute tra chi ha ammesso senza mezzi termini di essere stato colto «in una mattinata estremamente difficile» e chi, pur non volendo commentare, ha fatto sapere di essere costretto «ad alzare le mani perché la situazione che si è creata è pesante».
LA DENUNCIA
A chiarire cosa sia successo esattamente è intervenuta le segretaria provinciale dello Snals, Rita Bonfante che anche a nome di Flc-Cgil e Uil Scuola, spiega di essere venuta a conoscenza ieri mattinata «che nella provincia di Rovigo sono state avviate le procedure di nomina dei docenti da Graduatorie provinciali di supplenza, esclusivamente e inspiegabilmente per i posti di sostegno al 31 agosto. Risultano quindi ancora da assegnare tutte le disponibilità di tutte le varie classi di concorso compresi i posti di sostegno al 30 giugno». Bonfante dissente da quanto avvenuto, «che lede il diritto dei docenti inseriti in Gps, impedendo di fatto di essere nominati in base al proprio punteggio di graduatoria con priorità rispetto alle scelte effettuate».
Per essere più chiari, martedì 5 erano attese le nomine complessive di tutti i docenti della provincia, come avvenuto nei due anni precedenti.
L’EFFETTO
La separazione delle nomine ha comportato che pur di andare a coprire i sostegni rimasti, per così dire, vuoti, sono stati nominati dei supplenti che si trovano in graduatoria in attesa di nomina per la propria materia. È questo il nodo della questione: l’esempio calzante è che un docente di italiano o di chimica, alto in graduatoria, si è trovato nominato per un sostegno, mentre un docente che si trova più in basso e in lizza per un sostegno si trova nominato per una materia. A complicare le cose si aggiunge il fatto che i contratti per i sostegni possono avere durate diverse: nello specifico, possono arrivare fino al 30 giugno o al 31 agosto. Nel caso delle nomine di ieri, si è proceduto ad assegnare i posti fino al 31 agosto, che sono un numero minore di quelli che terminano il 30 giugno. La situazione è nel caos e solo una revoca del decreto di nomina di ieri, per poi procedere a tutte le nomine in simultanea, potrebbe ristabilire l’ordine. Tra l’altro, tutto questo è avvenuto solo in Polesine perché nella vicina Padova è stato deciso di adottare la medesima procedura degli anni scorsi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino