Badanti, a Feltre nessuna sala per riunirsi: «Per noi solo porte chiuse anche in parrocchia»

Nessuna sala per le badanti, devono stare sulle panchine
FELTRE - Oltre al disagio, l’umiliazione. Da poco prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, infatti, la corposa popolazione feltrina di badanti non ha più...

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FELTRE - Oltre al disagio, l’umiliazione. Da poco prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, infatti, la corposa popolazione feltrina di badanti non ha più una stanza dove ritrovarsi e trascorrere l’unico giorno di riposo della settimana in compagnia, pranzando assieme a colleghe-compaesane, che sia al caldo d’inverno e al fresco d’estate nonché al riparo delle piogge tipiche dell’autunno e della primavera. Sì perché i locali messi a loro a disposizione anni fa dalla Parrocchia del Duomo sono stati tolti loro. E a nulla sono valse le richieste successive al periodo di lockdown manifestate a più riprese sia alla Diocesi di Belluno-Feltre che al Comune di Feltre. «Evidentemente - affermano sconsolate - siamo considerate non degne della loro attenzione e del loro interesse».

IL PREGRESSO

Risale a parecchi anni fa la messa a disposizione da parte della Parrocchia del Duomo di una sala ritrovo per badanti. «Era una stanza con tavolo e sedie - spiegano le donne - dove avevamo anche posizionato dei divani comprati da noi. Qui potevamo incontrarci il sabato e la domenica, i giorni di riposo più diffusi, per pranzare insieme, chiacchierare, confrontarci. Ogni anno ci auto tassavamo e ognuna di noi metteva a disposizione 20-30 euro: il totale, poi, veniva dato al parroco come rimborso spese per elettricità, riscaldamento, eccetera».

PORTE CHIUSE

Ma poco prima dello scoppio della pandemia di Covid19 qualcosa cambia. «Di punto in bianco - spiegano le badanti - dalla Parrocchia ci vien detto che per noi non c’è più posto. Una doccia fredda tanto dolorosa quanto non compresa in quanto, secondo noi, non abbiamo mai creato alcun tipo di problema». La successiva proclamazione del lockdown complica inesorabilmente le cose e la situazione precipita. «Per noi - sottolineano le badanti - porte chiuse. In Duomo quanto in Comune. Abbiamo incontrato sia rappresentanti religiosi che comunali e tutti ci hanno risposto la stessa cosa: per noi non c’era posto».

LA SITUAZIONE ATTUALE

È così che queste donne, dall’età media non più giovanissima, il sabato e la domenica si ritrovano all’aperto. Ad esempio sulle panchine di fronte all’ex seminario: «Ci mangiamo un panino e scambiamo due parole - spiegano - ma poi ognuna torna presto alla propria abitazione». Quando piove, invece, il punto di incontro per un momento di socializzazione è la galleria Romita. «Sinceramente - concludono - ci troviamo in una situazione mortificante. Né parrocchia né Comune hanno una stanza per noi che siamo pronte ad autogestirci sia nella pulizia che per quanto riguarda le spese. Fa veramente male vedere che i figli e i parenti di quegli anziani che seguiamo con amore non ritengono di doverci venire incontro».

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Il Gazzettino