Falsa compravendita per evadere le tasse: maxi sequestro per due società

La Guardia di finanza a Caorle
Una falsa compravendita di un immobile in Friuli Venezia Giulia tra due società, rispettivamente del Veneziano e del Veronese, per evadere 300 mila di imposte: maxi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Una falsa compravendita di un immobile in Friuli Venezia Giulia tra due società, rispettivamente del Veneziano e del Veronese, per evadere 300 mila di imposte: maxi sequestro per due aziende di Caorle.

La Guardia di Finanza di Venezia ha sequestrato, su disposizione del GIP presso il Tribunale di Pordenone, nei confronti dei rappresentanti legali di 2 società che operano nel settore edilizio, responsabili dell' omessa dichiarazione dei redditi e di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, 9 immobili, 2 ettari di terreno e 4 conti correnti per un valore di oltre 500 Mila euro. Il blitz è scattato al termine di una indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Pordenone e delegata ai finanzieri della Tenenza di Caorle, che ha interessato la compravendita di un immobile in Friuli Venezia Giulia, formalmente perfezionata al prezzo di 700.000 euro tra 2 società del settore edile con sede in provincia di Venezia e di Verona.

Le indagini hanno permesso di accertare che la compravendita non si era in realtà concretizzata e che, conseguentemente, la fattura di vendita predisposta aveva consentito al presunto acquirente di ottenere un risparmio di oltre 300.000 euro, tra IRES, IRAP e IVA. Le indagini dei finanzieri hanno trovato riscontro attraverso gli accertamenti bancari sul conto delle società coinvolte, che hanno così fatto emergere nessun passaggio di denaro riconducibile alla compravendita.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino