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Nel bicentenario dalla morte del celebre scultore Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) accanto ai numerosi eventi che lo celebrano, arrivano anche i finanziamenti per il restauro dell’ala Scarpa nella Gypsotheca di Possagno, realizzata dal noto architetto in occasione - quella volta - del bicentenario dalla nascita dello scultore.
I TEMPI
Era il 1957 infatti, quando viene inaugurato il nuovo padiglione della Gypsotheca, commissionato dalla Soprintendenza alle Belle Arti a Carlo Scarpa. Oggi è il soprintendente Fabrizio Magani della Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Venezia e per le provincie di Belluno, Padova e Treviso, a darne l’annuncio.«Con la legge di finanziamento 109/2014 sono stati stanziati 460.000 euro che copriranno le due annualità, 2023-2024, necessarie per realizzare gli interventi di restauro nell’ala Scarpa- ha spiegato Magani- potranno così essere effettuare le indagini diagnostiche, quindi si interverrà con una manutenzione straordinaria della copertura, della pavimentazione e degli infissi».
IL COMPLESSO
Il complesso canoviano, composto dalla Gypsotheca, dall’abitazione, dalla biblioteca e dall’archivio storico, necessita di continua e attenta manutenzione che prevede interventi ordinari ma anche restauri più complessi.
LO SGUARDO
Il volume trapezoidale a punta, che va ad ampliare la Gypsotheca ottocentesca di Francesco Lazzari (1834-’36), è considerato tra i più rilevanti interventi museografici effettuati dall’architetto veneziano. Il padiglione si articola in tre principali volumi orchestrati con grande impatto scenografico: la sala centrale, la “torre”, e il “cannocchiale” puntato sul modello in gesso di una delle opere più celebrate di Canova: Le tre Grazie. Lo spazio espositivo creato, di grande raffinatezza e in simbiosi con l’eleganza delle opere neoclassiche dell’artista che vi sono custodite, vuole però anche essere in dialogo con il paesaggio e l’ambiente circostante, Scarpa infatti definì lo spazio dell’ambiente ritagliando scorci di paesaggio, tanto terrestre quanto celeste, fu lui stesso a sottolineare di aver voluto ritagliare l’azzurro del cielo. Dall’inizio del prossimo anno verranno realizzati i progetti, appaltati i lavori, che dovranno concludersi nel 2024.
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Il Gazzettino