Museo Canova, rinasce l'ala Scarpa a Possagno 460mila euro per il restauro

Sabato 4 Giugno 2022 di Chiara Voltarel
Museo Canova, l'ala Scarpa della Gypsotheca di Possagno

Nel bicentenario dalla morte del celebre scultore Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) accanto ai numerosi eventi che lo celebrano, arrivano anche i finanziamenti per il restauro dell’ala Scarpa nella Gypsotheca di Possagno, realizzata dal noto architetto in occasione - quella volta - del bicentenario dalla nascita dello scultore.

I TEMPI

Era il 1957 infatti, quando viene inaugurato il nuovo padiglione della Gypsotheca, commissionato dalla Soprintendenza alle Belle Arti a Carlo Scarpa. Oggi è il soprintendente Fabrizio Magani della Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Venezia e per le provincie di Belluno, Padova e Treviso, a darne l’annuncioCon la legge di finanziamento 109/2014 sono stati stanziati 460.000 euro che copriranno le due annualità, 2023-2024, necessarie per realizzare gli interventi di restauro nell’ala Scarpa- ha spiegato Magani- potranno così essere effettuare le indagini diagnostiche, quindi si interverrà con una manutenzione straordinaria della copertura, della pavimentazione e degli infissi».

IL COMPLESSO

Il complesso canoviano, composto dalla Gypsotheca, dall’abitazione, dalla biblioteca e dall’archivio storico, necessita di continua e attenta manutenzione che prevede interventi ordinari ma anche restauri più complessi. Tra i più recenti quello del 2018, quando è stato effettuato un intervento di restauro conservativo che ha interessato in particolare la copertura dell’Ala Lazzari, occasione per adeguarlo alle norme antisismiche e di sicurezza. L’ambiente su cui si andrà ad intervenire, di modeste dimensioni e di forma allungata, è un compendio di materiali diversi assemblati tra loro, come cemento grezzo a vista, i serramenti metallici e lignei, marmo, sassi e vetro. Le esili strutture e le numerose articolate aperture che restituiscono spazi ariosi e inondati di luce, le linee pulite ed essenziali e l’estrema cura dei dettagli, sono gli elementi caratterizzanti il linguaggio scarpiano. Le indagini preliminari al progetto di restauro dovranno quindi contemplarne ogni aspetto intrinseco.

LO SGUARDO

Il volume trapezoidale a punta, che va ad ampliare la Gypsotheca ottocentesca di Francesco Lazzari (1834-’36), è considerato tra i più rilevanti interventi museografici effettuati dall’architetto veneziano. Il padiglione si articola in tre principali volumi orchestrati con grande impatto scenografico: la sala centrale, la “torre”, e il “cannocchiale” puntato sul modello in gesso di una delle opere più celebrate di Canova: Le tre Grazie. Lo spazio espositivo creato, di grande raffinatezza e in simbiosi con l’eleganza delle opere neoclassiche dell’artista che vi sono custodite, vuole però anche essere in dialogo con il paesaggio e l’ambiente circostante, Scarpa infatti definì lo spazio dell’ambiente ritagliando scorci di paesaggio, tanto terrestre quanto celeste, fu lui stesso a sottolineare di aver voluto ritagliare l’azzurro del cielo. Dall’inizio del prossimo anno verranno realizzati i progetti, appaltati i lavori, che dovranno concludersi nel 2024

Ultimo aggiornamento: 16:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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