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A incastrare l'imputata (almeno questo quanto sostiene l'accusa) sarebbe stata proprio la donna la quale ha sostenuto in aula, di fronte al giudice Leonardo Bianco, che quella sera mentre stava tornando a casa per cena avrebbe visto la padrona dell'appartamento, una 58enne di origini salernitane, tirare delle "palline" nel giardino dell'abitazione prima di salire in auto e andarsene.
In seguito il veterinario di Conegliano constatò che Puppy, meticcio di piccola taglia di 4 anni, Bubu, pitbull tigrato di 2, e Tommy, altro meticcio di 12 mesi, erano morti per avvelenamento. Il giorno successivo, in giardino, vennero trovate le salsicce, che la coppia fece analizzare: erano contaminate e sono state la causa della morte degli animali. L'imputata, che per il reato contestato rischia fino a 18 mesi, respinge le accuse e sostiene, con tanto di testimoni, che quella sera si trovava a Napoli. Versione confermata anche dalla figlia della donna e da un nipote, entrambi sentiti in aula.
Il Gazzettino