OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Uno dei cani, un pastore tedesco con diversi anni sulle spalle, si chiama “Shadow”. E come un’ombra, appunto, si aggira da parecchio tempo all’interno del canile sanitario di via Cappellari a Belluno. Oltre a lui, ci sono altri due meticci. Delle loro condizioni di salute si sono interessati prima la Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa), poi i carabinieri forestali. «Ci risulta che un cane è anziano – spiega Marzia Ianese, referente Leidaa Belluno – e vive dentro a una gabbia dove non ci sono ciotole e in cui manda un riparo. C’è solo un pezzo di nylon che però è insufficiente a ripararlo». A queste accuse l’Ulss Dolomiti ha risposto che «i cani non sono in sofferenza, vengono quotidianamente accuditi da personale operante presso il canile e con vigilanza sanitaria da parte del veterinario».
IL BLITZ
Leidaa si era mossa nei giorni scorsi a seguito di alcune segnalazioni da parte dei cittadini. «Mi avevano parlato di questo cane, Shadow, che vive lì da anni – racconta Ianese – Non sapevo ancora quanti ne avrei trovati. Ma i cani dovrebbero essere tenuti poco tempo nel canile sanitario per poi essere trasferiti in un rifugio o canile comunale». Così è andata in sopralluogo: «Ho sentito dei lamenti e poi ho visto due pastori tedeschi. Lì c’era un signore con il distintivo dell’Ulss». Per Leidaa i cani non erano a loro agio: si trovavano in mezzo alle pozzanghere, senza un riparo e impossibilitati a fare i loro bisogni al di fuori della gabbia. Perciò è stato chiesto l’intervento dei carabinieri forestali che hanno eseguito alcune misurazioni. Nulla è stato sequestrato. «Sono rimasta senza parole – continua Marzia Ianese, che è anche avvocato – I cani erano in una condizione inguardabile». Dalle foto sembra anche che l’edificio sia condizioni di semi-abbandono con le piante che crescono fin dentro alle gabbie. «Vogliamo capire chi è responsabile della struttura e chi del benessere degli animali – conclude –. Non voglio accusare nessuno ma sensibilizzare le persone perché l’indifferenza rende colpevoli».
L’AZIENDA SANITARIA
La risposta dell’Ulss Dolomiti è arrivata in serata.
Il Gazzettino