Sparano in testa al cane del legale, il piccolo Mussi lotta per vivere

Mussi, il cane al quale hanno sparato in testa
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CANEVA - Sparano in testa al cane dell'avvocato.  Non avrà 7 vite come i gatti ma Mussi, meticcio di 2 anni, deve avere qualche santo in paradiso. Non si può parlare di fortuna però, visto che la bestiola, se non fosse stato per la mano di qualche sciagurato, oggi starebbe correndo nel giardino di casa. E invece lunedì pomeriggio è stato colpito alla testa da un proiettile sparato non si sa da chi, e ora sta lottando per sopravvivere. La notizia è stata resa nota dalla padrona, l’avvocatessa Barbara Martinuzzo, che ieri mattina si è recata dai carabinieri di Caneva per sporgere denuncia contro ignoti per quanto accaduto. «Non riesco a capacitarmi per quello che è successo - afferma il legale - Non mi darò pace fino a quando non riuscirò a scoprire chi ha sparato al mio cane».  Erano le 15.45 di lunedì quando l’avvocatessa Martinuzzo è rientrata a casa. Mussi però non le è corso incontro come faceva di solito. «Mamma, hanno sparato a Mussi», ha sentito dire dal figlio. La donna si è così precipitata in giardino trovando il meticcio con il muso coperto di sangue. All’inizio pensava fosse stato preso a bastonate, ma la diagnosi del veterinario non ha lasciato spazio a dubbi: il meticcio era stato colpito da un proiettile penetrato tra il naso e la bocca e che poi si è frantumato nel cranio. Impossibile estrarre le schegge, così come eseguire un’operazione senza prima sottoporre il cane a una tac. «Speriamo bene - afferma Barbara Martinuzzo - Sta reagendo alle cure e tutto fa pensare che ce la possa fare». Quel che fa specie è che l’episodio si sia verificato a due passi dall’abitazione della donna, immersa nel verde e lontano dal caos cittadino, e non in una zona di caccia, anche se di spari lì intorno se ne sentono in continuazione. 

LA RABBIA

«Sono veramente arrabbiata - sbotta l’avvocatessa - Se il colpo è stato esploso perchè qualcuno ha pensato che Mussi fosse una preda direi che ci troviamo di fronte a un fatto molto grave. Se invece è stato esploso deliberatamente allora abbiamo a che fare con un bastardo». Non usa mezzi termini Barbara Martinuzzo, puntando il dito contro l’abitudine del grilletto facile che pare essere sempre più diffusa. «Abito in una zona di campagna, dove si dovrebbe vivere in pace e non con la paura che arrivino proiettili dentro casa - continua il legale - Questo episodio deve far riflettere, non è possibile sparare a tutto quello che si muove e passarla liscia. Quando le vittime sono degli animali l’opinione pubblica ne parla un giorno e poi dimentica i fatti, ma se si fosse trattato di una persona o magari di un bambino?». 
Giuliano Pavan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino