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VENEZIA - Nei canali veneziani si butta di tutto, perfino carretti in ferro che paradossalmente servirebbero per la raccolta dei rifiuti. Quanto giace di voluminoso sui fondali ieri è venuto alla luce grazie all’operato dei “Gondolieri Sub”, un sodalizio di una decina di operatori, gondolieri di professione ma anche con brevetti da subacqueo, impegnati ad immergersi per pulire i rii veneziani. La meritoria iniziativa è appoggiata dal Comune di Venezia e da sponsor che hanno fornito parte dell’attrezzatura. Una dimostrazione delle loro immersioni avrà luogo anche il prossimo 4 giugno nell’ambito del terzo Salone Nautico di Venezia.
La prima delle 13 immersioni fin qui effettuate risale al febbraio del 2019 e da allora i Gondolieri Sub hanno estratto circa 9 tonnellate di rifiuti: centinaia di copertoni usati come parabordi delle barche, sedie da bar, un carretto di Veritas (l’azienda che si occupa della pulizia in città), un basamento in calcestruzzo per ombrelloni, un carretto da portabagagli, un’elica piuttosto voluminosa, molte bottiglie e tubi di ogni tipo.
LE REAZIONI
«Un po’ c’è da consolarci - osserva Andrea Razzini, direttore generale di Veritas - i materiali raccolti per fortuna sono abbastanza vecchi, tranne che in pochi casi. Abbiamo raggiunto i 27mila servizi di asporto rifiuti ingombranti, perciò mi auguro che il buttare tutto in acqua sia un fenomeno passato e del passato. Quelli che ancora gettano i rifiuti in acqua lo fanno per vandalismo, più che per vecchia tradizione». «Venezia è una delle poche città in Italia ad avere un servizio gratuito di ritiro materiali ingombranti - dice Roberto Panciera, già assessore ed ora componente del consiglio d’amministrazione di Veritas - Viene da pensare che chi abbandona i rifiuti o li butta in canale, non abbia alcun contatto con Veritas. Il servizio di asporto richiede il codice di utenza; un bed&breakfast abusivo se ne starà ben alla larga e continuerà a buttare le immondizie dove capita, anche in acqua, compresi gli oggetti voluminosi come lavatrici o sanitari. Venezia è una città complessa, ma i residenti possono beneficiare del ritiro di un metro cubo per ogni chiamata, senza pagare nulla». «Trovo sia triste constatare questo poco amore che alcune persone hanno per l’ambiente - dice Laura Besio, assessore alle Politiche educative - Per i giovani e la città la miglior testimonianza è questa che i volontari ci offrono. Nelle scuole il Comune sensibilizza i più piccoli, dall’infanzia alle secondarie di primo grado, attraverso itinerari educativi sul riciclo, recupero, riuso dei materiali, risparmio d’acqua e lotta allo spreco, ma anche avvicina all’amore per l’ambiente».
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Il Gazzettino