Incidente sul lavoro alla Maus: cade da un'impalcatura e muore a 45 anni

Incidente sul lavoro alla Maus: cade da un'impalcatura e muore a 45 anni
CAMPODARSEGO (PADOVA) - Incidente mortale sul lavoro questa mattina attorno alle 9.30. La tragedia questa volta si è concumata alla ditta Maus di Campodarsego in via...

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CAMPODARSEGO (PADOVA) - Incidente mortale sul lavoro questa mattina attorno alle 9.30. La tragedia questa volta si è concumata alla ditta Maus di Campodarsego in via Caltana, specializzata nella costruzione di macchine molatrici e torni. Sul posto sono già intervenuti i soccorsi, che non hanno potuto fare nulla per la vittima, le forze dell'ordine e lo Spisal per ricostruire se ci sono eventuali responsabilità.


Il deceduto, 45 anni, che è originario di Modena, è il titolare di una ditta esterna che lavorava per la Maus. È caduto da una impalcatura. Si sono riuniti in assemblea sindacale e hanno proclamato 4 ore di sciopero i dipendenti della "Maus" di Campodarsego.

Per la vittima e i suoi due dipendenti era il primo giorno di lavoro nel Padovano, dove avrebbero dovuto smontare un macchinario da imballare e spedire all'estero. Stando a quanto riportano i sindacati, i tre non avevano le attrezzature necessarie di sicurezza, prestate loro dai dipendenti della Maus. L'uomo era salito su un'impalcatura quando è caduto da tre metri di altezza, morendo all'istante. «Lo sgomento per l'ennesima morte sul lavoro - commentano in una nota la Fim Cisl Padova e Rovigo e la Fiom Cgil Padova - non può che portarci a interrogarci sulle condizioni del lavoro in Italia e nella nostra provincia: in che modo è stata gestita l'esternalizzazione? Perché la Maus non ha eseguito tutti i controlli necessari? Perché i lavoratori non stavano lavorando in sicurezza e perché non avevano le attrezzature necessarie per operare sui macchinari? Oggi, come in tutti gli incidenti sul lavoro, non si possono che esprimere rabbia e sconcerto per la gestione del lavoro nel nostro Paese. Un Paese dove i lavoratori sono abbandonati a loro stessi in aziende che hanno come unico interesse il profitto, la contrazione dei costi e che attuano la politica del massimo ribasso come unica strategia, senza cura e senza alcun controllo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino