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VENEZIA - In tempo di guerra, mentre il mondo s’invade rischiando un conflitto atomico, a Venezia c’è un posto dove quasi 300 persone di 40 nazionalità si ritrovano in armonia e condivisione. Circondato dagli alberi, immerso nel verde dei giardini, ha una posizione privilegiata per scorgere all’orizzonte i tramonti dietro piazza San Marco. È il campetto di Sant’Elena. Ambìto, sia d’estate che d’inverno, da chi voglia praticare uno dei linguaggi universali. Perché come sempre è lo sport ad unire, a mettere tutti d’accordo, abbattendo i confini verbali e culturali. Basta un rettangolo verde con due porte.
Sano agonismo
E un pallone, naturalmente. Il resto lo fa sì la competizione, perché tutti vogliono vincere, anche in modo determinato; ma è un sano agonismo, uno scontro leale, capace di generare nuove amicizie e relazioni, sfociando, in termini digitali, in una rete che, per esempio su WhatsApp, ha portato alla creazione di un gruppo composto da 250 partecipanti. «In principio erano 5 amici», racconta Samy, 37 anni, uno dei fuoriclasse e oggi cuore pulsante dell’organizzazione. Era l’estate del 2021 quando infatti due studenti tedeschi di Ca' Foscari, uno ecuadoregno, Erik il figlio di un ministro del Mozambico, e Oleksandr arrivato dall’Ucraina ancora libera, il quale accoglierà nel tempo altri tre connazionali e sei russi, decisero di allargare la compagnia, diventando prima 10, poi 30 e così via. Su questa community, location virtuale dove si pianificano le partite, scegliendo il giorno, l’ora e i giocatori disponibili per una frequenza di circa tre appuntamenti alla settimana, si leggono messaggi in italiano e inglese, mentre sul campo, agevolati dalla gestualità, si aggiungono altri idiomi, come il tedesco o lo spagnolo.
L'associazione
Oggi con Samy, che è italo-egiziano e fa il commerciale estero, ci sono l’appena maggiorenne Tommaso, futuro architetto, creatore della pagina Instagram “santelenacalcetto”, e Alessio, 28 anni, consulente assicurativo. I tre si stanno muovendo per fondare un’associazione, e hanno già sostenitori che condividono l’iniziativa: Milan Ingegneria (main sponsor), cicchetteria da Elio (partner per gli aperitivi post gara), Enoteca Vincent Bar (sponsor tecnico per i servizi direttamente a Sant’Elena). Hanno pure scritto gli obiettivi del progetto: “Organizzare tornei di calcio ed eventi per scambi culturali, promuovendo attività più coinvolgenti per i giovani, e rinnovando un legame tra Venezia, città perfetta a questo scopo, e la sua comunità internazionale, nell’ottica di un nuovo tipo di economia non direttamente legata al turismo”. «Siamo convinti – conclude Samy futuro presidente – che il nostro gruppo sia un modello di accoglienza e integrazione, in cui miglioriamo anche la conoscenza delle lingue e ne impariamo di nuove, coltivando proficuamente sport, interrelazioni e amicizia».
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