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PADOVA - Da più di dieci anni in via Ferrero a Pontevigodarzere sono insediate alcune famiglie nomadi. Una presenza che periodicamente solleva vivaci proteste da parte degli altri residenti che, come hanno lamentato in più occasioni, devono convivere con una situazione al limite della sopportazione: rifiuti abbandonati lungo la stretta via, costruzione di ripari abusivi, miasmi non gradevoli che emanano dall'accampamento privo di servizi igienici e acqua corrente, camper parcheggiati lungo la strada che rendono difficile il passaggio.
LA SITUAZIONE
L'accampamento è sistemato tra il ciglio di via Ferrero e la scarpata dell'autostrada. I disagi più volte sarebbero segnalati alla polizia locale e all'amministrazione comunale ma sottolineano i residenti senza ottenere risposte concrete nemmeno dal punto di vista igienico sanitario, nonostante nel campo vivano anche diversi minori. Ora i residenti alzano nuovamente la voce perché, proprio in questi giorni, si sta costruendo abusivamente una sorta di capanna ricovero.
«La situazione continua a essere di degrado totale - racconta A.M. che risiede poco lontano -, sporcizia ai lati della strada, camper parcheggiati a pochi metri dalle abitazioni, gente seduta nel campo di mais che è stato abbattuto per crearci un giardino, bambini che fanno i loro bisogni. Addirittura un passeggino lasciato in centro strada senza alcuna cura, tanto che un'auto ha dovuto attendere circa due minuti prima che si decidessero a spostarlo, senza suonare ovviamente, perché si rischia di litigare. I soprusi sono costanti: abbandonano cose anche davanti ai cancelli delle abitazioni, L'ultimo esempio è una bombola di gas: alla richiesta di spostarla abbiamo ricevuto in risposta solo sbeffeggiamenti».
«Gli occupanti del campo creano anche situazioni pericolose - continua il residente - sono sistemati a ridosso dell'autostrada ma, incuranti di ogni norma di sicurezza, accendono fuochi con fumo e prevedibili conseguenze considerata anche la presenza della tangenziale.
IL MALCONTENTO
A.M. ricorda che si sono svolti alcuni incontri con l'assessore alla Sicurezza, Diego Bonavina. «Attendevamo una risposta lo scorso luglio in merito all'esproprio e alla bonifica per un nuovo terreno dove insediare il campo nomadi - continua l'uomo - ma nulla ci è stato ancora detto. Nel frattempo sono ulteriormente peggiorate le condizioni di vita dei residenti e dei miei familiari. Il medico ha consigliato a mia madre, che fatica a dormire la notte, di assumere dei tranquillanti e altri membri della famiglia hanno perso la tranquillità. Personalmente riterrò responsabile il sindaco della salute dei miei familiari e di conseguenza procederò eventualmente come la legge mi consentirà di fare. Quel che è certo è che così non può continuare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino