MIRANO (VENEZIA) - Il furgone che hanno danneggiato, rompendo il finestrino, lo hanno lasciato. Di fatto non lo volevano rubare, bensì solo spostare perché...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il colpo grosso in una concessionaria di Mirano, in via Cavin di Sala, al civico 74. Si tratta della ex Stefar, da poco acquisita da Campello spa. Con ogni probabilità i soliti ignoti hanno approfittato dei lavori di ristrutturazione in corso che a quanto pare, per essere eseguiti, hanno comportato la disattivazione del sistema di allarme tanto anti intrusione che video.
Che si tratti o meno di un furto su commissione lo chiariranno le indagini dei carabinieri che hanno ricevuto la denuncia da parte del responsabile del punto vendita. L'ipotesi più probabile è che le vetture siano già state trasferite oltre confine per essere immesse nel mercato clandestino dei paesi dell'Est. Ma che mezzi sono stati trafugati? Tutti del marchio Fiat: nel dettaglio due Tipo, una Panda e una Cinquecento che si trovavano nel parcheggio posteriore esterno.
MODALITÀI malviventi hanno operato in tutta tranquillità. Si sono fatti strada tranciando il lucchetto che assicurava la chiusura del portone sul retro, e che dà accesso all'area in cui trovano sistemazione, fra gli altri, i veicoli pronta consegna. Quindi una volta rimosso il furgone, come detto, che impediva il passaggio delle utilitarie, le stesse sono state messe in moto e portate via. Quindi la banda deve essere stata composta da almeno cinque persone: quattro che si sono messe alla guida delle automobili in questione, e l'ultima che conduceva l'auto con cui è stato raggiunto l'obiettivo. A dare l'allarme è stata una guardia giurata che nel giro di perlustrazione ha notato il cancello spalancato, il lucchetto rotto e a terra, e i vetri infranti di un furgone con entrambe le portiere aperte. Temendo che ci fosse ancora qualcuno all'interno della concessionaria, ha chiesto rinforzo al 112. E la centrale operativa dell'Arma ha inviato sul posto una pattuglia. Ed è a quel punto che i militari hanno verificato che l'effrazione era effettivamente avvenuta. Ma a quantificare l'entità del bottino è stato il referente che una volta informato ha potuto constatare, appunto, la sparizione di ben quattro macchine.
Monica Andolfatto
© RIPRODUZIONE RIS Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino