«Campane troppo rumorose», il parroco a giudizio per "distrurbo della quiete pubblica"

don Paolo Cargnin
Il parroco di Salzano, don Paolo Cargnin, a giudizio per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone per aver suonato le campane della chiesa ad un livello sonoro...

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Il parroco di Salzano, don Paolo Cargnin, a giudizio per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone per aver suonato le campane della chiesa ad un livello sonoro superiore al consentito.

L'insolito processo si aprirà il prossimo 27 novembre, di fronte al giudice monocratico di Venezia, Sara Natto. A disporre la citazione del parroco, 66 anni, originario di Camposampiero, è stato un residente della zona che, assistito dall'avvocato Leonello Azzarini, ha presentato una querela nel luglio del 2013, sostenendo di essere stato costretto a rivolgersi alla giustizia penale dopo aver cercato invano di convincere bonariamente don Cargnin a zittire le campane almeno nelle prime ore del mattino. Nel capo d'imputazione, formulato dal sostituto procuratore Francesca Crupi, al parroco viene contestato di aver superato i livelli sonori previsti dalla legge e di aver fatto durare il rumore troppo a lungo, non adeguandosi alle prescrizioni impartite nel 2011 dalla delibera del vescovo di Treviso, e neppure a quelle definite dall'articolo 27 del Regolamento comunale di Salzano del 2010.
La vicenda giudiziaria non mancherà sicuramente di suscitare dibattiti e polemiche. L'articolo 659 del codice punisce con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a trecentonove euro, «chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici». La norma prevede anche un'ammenda da centotrè euro a cinquecentosedici euro per chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità.
Normalmente i processi relativi a questa imputazione vengono celebrati a carico di titolari di aziende le cui lavorazioni sono eccessivamente rumorose, oppure dei gestori di locali notturni che disturbano il riposo dei residenti durante le ore notturne. Ma non ci sono molti precedenti di parroci rinviati a giudizio per colpa del suono delle campane con le quali vengono richiamati i fedeli.
Il denunciante, un quarantanovenne che risiede in viale della Rimembranza, lamenta fin dal 2010 il disturbo arrecato dal «suono intollerabile delle campane... che rendono impossibile il riposo e lo svolgimento delle normali occupazioni familiari». Per accertare il superamento dei livelli fissati dalla legge è stata effettuata anche una perizia fonometrica dalla quale emerge il superamento dei limiti fissati dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell'14 novembre del 1997.

Ora la parola passa al giudice. Il parroco è difeso dall'avvocato padovano Gian Paolo Cremaschi.
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Il Gazzettino