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PIEVE DI SOLIGO - A Pieve di Soligo dormire un’ora in più è "anticostituzionale". Ci hanno provato in tanti sabato notte. Nulla da fare: implacabili, incuranti dell’ora legale, le campane del Duomo hanno iniziato a suonare alle 6,30. C’è chi si è svegliato di soprassalto, chi ha snocciolato un rosario che neanche una settimana di ritiro spirituale, chi ha temuto il peggio. C’è chi invece ha più prosaicamente pensato alla Legge di Murphy. Neanche nell’unico giorno in cui le lancette regalano un’ora in più tra le braccia di Morfeo si può stare in santa pace. Gli smartphone si resettano da soli. E così la sveglia, il televisore, l’orologio della macchina e il pc. Ma se la tecnologia collabora per rendere il passaggio all’inverno fluido e indolore, non tutto va per il verso giusto quando a sballare sono le campane del Duomo. Mentre il mondo è intento a rallentare il risveglio di 60 preziosissimi minuti, alla parrocchia di Santa Maria Assunta non si perde tempo: la sveglia suona secondo la regola benedettina. All’alba.
SVEGLIA SBALLATA
È così che alle 6,30 un fatale scampanio scuote la valle del poeta Zanzotto. La gente si alza, va a controllare l’orologio e non capisce. Accende la tv, guarda il pc. Non possono davvero essere le 6,30. E invece si. «Non sappiamo come scusarci: non è partito il timer che regola l’orario delle campane e abbiamo svegliato tutti -si dispiace subito il parroco, monsignor Giuseppe Nadal- stiamo lavorando per riposizionare le lancette». Neanche il tempo di dirlo che di nuovo, alle 8,30, è festa grande. Suona la Messa delle dieci.
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Il Gazzettino