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STIENTA - Sabato scorso alunni e scuole di Stienta hanno ricevuto la visita del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi. Il mancato passaggio istituzionale all’infanzia Sacra Famiglia (paritaria) avrebbe però amareggiato don Giancarlo Berti. «La scuola parrocchiale è stata saltata dal ministro - dichiara il sacerdote- perché l’istituto non era inserito nel programma della giornata. Chi ha stilato quel programma, avrebbe dovuto prevedere anche una veloce visita all’infanzia. Mi sono recato personalmente a conoscere il ministro Bianchi e ho scambiato un paio di parole con lui: ribadisco che non è colpa sua, ma la mancata visita mi ha amareggiato». Non siamo certo a una riedizione di don Camillo e Peppone, ma quando, il 2 Giugno, in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica, il suono delle campane avrebbe guastato l’intervento istituzionale del prefetto Clemente Di Nuzzo, l’idea ha sfiorato qualcuno. Contrariato per le accuse mosse dai compaesani, il parroco risponde per le rime: «Nessuno mi ha chiesto di modificare o annullare il suono delle campane, programmato da anni a cadenza quotidiana. Sono “tarate” a quell’ora per annunciare come sempre la messa della sera: vivo sereno e so quello che faccio, non ho disturbato nessuno».
«POLEMICA INUTILE»
Per Enrico Ferrarese, sindaco di Stienta e presidente della Provincia di Rovigo, presente in duplice veste istituzionali alle manifestazioni che si sono svolte in paese: «Non è successo niente di che e non vedo il motivo di fare polemica.
Il Gazzettino