Ruspe alla Camera del Lavoro: portineria e sala riunioni sono abusive

I fabbricati realizzati in passato dalla Camera del lavoro in via Ca’ Marcello sotto al cavalcavia sono tutti abusivi
La diffida dell’agosto scorso non è servita, e adesso ci penserà il Comune. Dev’esserci qualcosa di simbolico se, sotto l’era Brugnaro,...

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La diffida dell’agosto scorso non è servita, e adesso ci penserà il Comune. Dev’esserci qualcosa di simbolico se, sotto l’era Brugnaro, l’amministrazione manderà le ruspe per abbattere una “fetta” della Camera del lavoro di via Ca’ Marcello, cioè tutti i fabbricati costruiti (ormai parecchi decenni fa) al piano terra sotto al cavalcavia per Venezia e Marghera.  Deve essere spazzato via tutto: portineria, l’ex sala “Guido Rossa” e un magazzino, ma per la stessa ragione sarebbero a rischio pure i parcheggi interni dietro alla sbarra. Perché, sostengono dal Servizio Accertamenti edilizi, sono “tutti abusivi”.

CI PENSANO I LAVORI PUBBLICI La prima diffida a Cgil e Cisl era partita nel pieno dell’estate scorsa. Il 29 agosto 2018 era stata infatti notificata la richiesta di provvedere alla demolizione della portineria, della sala riunioni e del magazzino: in tutto circa 210 metri quadri di fabbricati “ricadenti all’interno della proiezione a terra dell’ingombro del cavalcavia in area di proprietà comunale”, come si leggeva nella diffida. Come sempre accade, il Comune aveva concesso 90 giorni di tempo per provvedere o presentare ricorso contro il provvedimento, ma da un sopralluogo eseguito dalla Polizia locale a fine novembre è stato accertato che la Camera del lavoro aveva lasciato tutto com’era, probabilmente senza nemmeno spostare qualche scatolone del magazzino utilizzato come archivio. E così ieri è arrivata l’ordinanza del Settore Controllo del territorio nella quale si incarica direttamente l’assessorato ai Lavori pubblici di provvedere alla demolizione delle opere abusive, addebitando poi le spese alla Camera del lavoro.

CAVALCAVIA “RIAPERTO” Con l’abbattimento dei fabbricati verrà di fatto “riaperta” la parte murata sottostante al cavalcavia, utilizzata da Cgil e Cisl come parcheggio privato che, a questo punto, dovrà sparire, tanto che nella prima metà dell’anno scorso le società degli alberghi in costruzione in via Ca’ Marcello avevano chiesto la disponibilità proprio di quelle aree sotto il cavalcavia per realizzare un tratto di marciapiede e pista ciclabile paralleli alla ferrovia. I fabbricati vennero costruiti nel 1975 e, nei primi anni Duemila, era stato tentato un condono edilizio che poi si è arenato. «Questo atto è sicuramente coerente e legittimo, ma vogliamo segnalare che Cgil e Cisl sono sempre state a disposizione del Comune per agevolare il percorso e per capire quali siano le reciproche competenze in modo da far emergere ogni criticità sui progetti degli anni passati e le eventuali destinazioni future» avevano commentato nell’estate scorsa Enrico Piron, segretario generale di Cgil e Camera del lavoro Metropolitana Venezia, e Paolo Bizzotto, segretario generale Cisl, all’indomani della prima diffida. Adesso, però, arriveranno le ruspe. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino