A scuola si può cambiare nome: nel liceo il registro degli "alias"

Il liceo Scipione Maffei di Verona
VENEZIA - Ieri era il 17 maggio, Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia. Una ricorrenza che il liceo classico e linguistico Scipione Maffei di...

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VENEZIA - Ieri era il 17 maggio, Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia. Una ricorrenza che il liceo classico e linguistico Scipione Maffei di Verona ha celebrato non solo ospitando sul proprio sito web il messaggio del presidente Sergio Mattarella, con «l'invito a rinnovare l'impegno al rispetto dell'altro e delle sue scelte», ma anche (e soprattutto) approvando la cosiddetta carriera alias, cioè la possibilità per gli studenti e le studentesse in transizione di genere di utilizzare un nome elettivo diverso da quello che risulta all'anagrafe. «Tutto è nato da un riscontro della realtà, non certo da una scelta ideologica astratta», ha spiegato in serata il dirigente scolastico Roberto Fattore.


DALL'HELLAS AI GATTI
Non è la prima volta che succede. Come ha ricordato la Rete degli studenti medi del Veneto, definendola «una vittoria per la comunità studentesca», una decisione analoga era già stata presa in alcuni istituti superiori di Padova, in particolare allo scientifico Cornaro, all'artistico Selvatico e al liceo delle scienze umane Duca d'Aosta. Tuttavia l'iniziativa scaligera ha fatto notizia per il suo valore simbolico: lo Scipione Maffei, liceo napoleonico istituito per decreto nel 1807 (e attivo come sede di formazione già dal 1804), è considerato il più antico d'Italia fra quelli ancora aperti. Un vanto per la città, fra reminiscenze antiche (un gruppo di suoi studenti fondò l'Associazione Calcio Hellas, poi diventata l'attuale Verona) ed echi pop (le sue aule sono state la culla dei Gatti di Vicolo Miracoli: Franco Oppini, Nini Salerno, Umberto Smaila e Jerry Calà).


ESIGENZA INTERNA
La delibera approvata dal Consiglio di istituto («al termine di un confronto iniziato nel Consiglio di classe e continuato nel Collegio docenti», precisa il preside Fattore), mira a garantire «la possibilità di vivere in un ambiente di studio sereno, attento alla tutela e alla dignità della persona». L'attivazione della carriera alias può essere richiesta dallo studente o studentessa se maggiorenne, altrimenti da entrambi i suoi genitori, «in presenza di documentazione medica» che attesti «una condizione di incongruenza di genere» e «un percorso psicologico e/o medico teso a consentire l'eventuale variazione di attribuzione di sesso». In parallelo a questo percorso, sul registro verrà utilizzato il nome elettivo e non quello ufficiale.


Al momento ci sarebbe un solo caso. «Sulla base di un'esigenza interna posta anche dai rappresentanti degli studenti sottolinea il dirigente scolastico è stata aperta una discussione sull'opportunità o meno di attivare anche questo profilo di inclusione, oltre agli altri già previsti per andare incontro alle sofferenze che possono attraversare i nostri 1.300 iscritti. Non abbiamo certo inteso farne una questione di bandiera, né dare alcuna pubblicità a una riflessione su cui anzi abbiamo mantenuto la massima riservatezza. Se poi ci saranno polemiche o strumentalizzazioni, non dipenderà da noi, che abbiamo avuto tutta la delicatezza necessaria».
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Il Gazzettino