Venezia, gufi e meduse in anticipo, il clima manda in tilt le migrazioni

L'assiolo, piccolo gufo migratore, è stato avvistato con un mese di anticipo al Lido
VENEZIA - É un piccolo gufo che, alla fine dell’inverno, risale dall’Africa per venire a nidificare nei climi temperati d’Europa. Il suo verso...

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VENEZIA - É un piccolo gufo che, alla fine dell’inverno, risale dall’Africa per venire a nidificare nei climi temperati d’Europa. Il suo verso inconfondibile, al Lido, erano abituati a sentirlo da aprile. Ma quest’anno l’assiolo, questo il nome di questo migratore, ha già fatto la sua comparsa nel litorale veneziano. Lo hanno registrato i ricercatori della Lipu di Venezia, che mai avevano annotato una data d’apparizione così precoce. Un primato che è l’ennesima conferma di quanto i cambiamenti climatici stiano modificando la natura. E non è il solo, confermano gli esperti del Museo di storia naturale: molti uccelli stanziali stanno manifestando un risveglio precoce, in laguna sono già state avvistate meduse primaverili e stanno entrando i primi pesci. Un rischio se dovesse arrivare un abbassamento delle temperature, evento sempre possibile con l’instabilità e l’estremizzazione tipiche dei cambiamenti climatici in corso.


IL GUFETTO IN ANTICIPO
Sono ormai tredici anni che i ricercatori della Lipu registrano la data in cui l’assiolo fa sentire, per la prima volta, il suo canto al Lido. «Questa data è variata tra il 17 marzo e il 14 aprile e in media coincide con il 2 aprile - spiega Antonio Borgo, tecnico faunistico della Lipu -. Ma quest’anno l’assiolo è già arrivato: il suo canto è già stato ascoltato nelle notti del 12 e 13 febbraio in due diverse località del Lido». Borgo ricorda altri effetti di questo inverno così mite: dagli «uccelli svernanti che, grazie al poco ghiaccio presente nelle acque dolci della terraferma, non hanno dovuto raggiungere la laguna», ai «merli che hanno cominciato a cantare già a fine gennaio». Ma l’arrivo del gufetto è quello che più colpisce. «Un anticipo certamente significativo e se una rondine non fa primavera, forse l’assiolo suona la sveglia sollecitandoci a considerare seriamente i cambiamenti climatici» conclude Borgo.

LE ALTRE CONFERME
Tema ben noto agli esperti del Museo di storia naturale. «Questa dell’assiolo è una sorpresa - commenta Mauro Bon, referente per l’avifauna -. Ma anche per gli uccelli stanziali c’è stato un risveglio precoce. Siamo in anticipo di almeno un mese. Mentre sono in giro ancora molte specie invernali. C’è tanta confusione in natura. E il pericolo ora è che arrivi un fronte freddo». «Il problema dei cambiamenti climatici non è solo il caldo, ma il fatto che i fenomeni di estremizzano» sottolinea il direttore del Museo, Luca Mizzan, che da esperto del mondo acquatico conferma l’anticipo anche in laguna: «La temperatura dell’acqua è di 10 gradi, ben al di sopra della media. Ci sono già le prime meduse che girano, i primi pesci che entrano, come fosse primavera. Tutto è accelerato, ma se poi dovesse fare freddo sarebbe un disastro».

ANCORA DELFINI

Ieri, intanto, nuovi avvistamenti di delfini al Lido. Tre esemplari sono stati filmati dalla diga di San Nicolò. Non è una novità. Era successo anche nelle settimane scorse. Anzi, il periodo invernale è ormai quello preferito per avvicinarsi sotto costa da questi animali, particolarmente disturbati dai crescenti rumori dei motori d’estate. Qui i cambiamenti climatici non c’entrano, ma si apre un altro fronte del rapporto con l’ambiente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino