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PADOVA - Nascono sempre meno bambini e il Comune lavora ad un piano di razionalizzazione delle scuole. I numeri parlano chiaro: con il passare degli anni le nascite anche a Padova hanno registrato un tracollo. Giusto per avere un’idea delle proporzioni del fenomeno, basta ricordare che l’anno scorso in città si sono registrate 1.213 nascite, contro le 1.450 del 2018. Questo significa una cosa molto semplice: quest’anno inizieranno a frequentare la prima elementare 1.213 bambini. Fra 5 anni per la stessa classe le iscrizioni saranno 237 in meno. Se poi si tiene in considerazione il fatto che nel 2014 i nuovi nati sono stati 1.796 , si può affermare che, in meno di un decennio, le scuole primarie cittadine dovranno fare i conti con 565 bambini in meno. Calcolando che, in media, ogni classe è composta da 20 alunni, in 10 anni si sono perse più di 28 classi.
NIENTE FONDI
Un fenomeno che non è affatto sfuggito all’assessora alla Scuola Cristina Piva che ieri ha annunciato che, dopo le proteste dei genitori della primaria Muratori dell’Arcella, il Comune ha deciso di rinunciare ad un finanziamento Pnrr da 512mila euro per la realizzazione di una nuova mensa. «Dal momento che la scuola e i genitori hanno ritenuto opportuno non occupare l’area verde che avrebbe dovuto accogliere la struttura - ha spiegato Piva - abbiamo deciso di rinunciare».
Nello specifico il Comune dovrà restituire un anticipo da 46mila euro. «Di questi soldi, però, circa 20 mila euro sono stati utilizzati per la progettazione dell’opera – ha aggiunto – un progetto che siamo intenzionati a utilizzare in un altro contesto. Assieme al mio settore, infatti, abbiamo iniziato a lavorare a un grande piano di riorganizzazione delle nostre scuole. È del tutto evidente che, dato il trend demografico, in futuro non serviranno tutti gli istituti scolastici che attualmente sono attivi». Insomma dietro l’angolo c’è una vera e propria rivoluzione delle scuole primarie e medie che fanno capo al Comune. «Il nostro lavoro parte da un presupposto - ha continuato l’assessora - tutti i quartieri dovranno poter contare su un’offerta scolastica adeguata.
LA RIVOLUZIONE
Da qui a qualche anno la geografia cittadina per quel che riguarda l'offerta scolastica potrebbe cambiare in maniera significativa. La crisi demografica, però, rischia di avere effetti anche sul breve periodo. Un paio di settimane fa una ventina di famiglie di Salboro si sono viste “spostare” i figli dalle scuole primarie di Salboro a quelle della Guizza. Un'iniziativa partita dallo stesso istituto comprensivo, da cui sono state spedite una serie di mail per annunciare che le classi prime, alla Marsilio e alla Luzzatti, non sarebbero state attivate per carenza di iscritti. «Su questo caso stiamo lavorando - ha concluso Piva - è vero, a Salboro ci sono pochissimi bambini ma la scuola, in collaborazione con il quartiere e la parrocchia, sta facendo un ottimo lavoro».
Emblematico è poi il caso della primaria De Amicis di via Citolo da Perugia su cui, però, a Palazzo Moroni nessuno si sbilancia. Qui, a fronte di 29 iscritti, quest’anno 9 bambini frequentano la 5° e, di conseguenza, sono destinati ad andarsene. Nonostante questo, l’istituto potrebbe non chiudere. Dal momento che la struttura può garantire parecchie classi, una palestra e una mensa, una delle ipotesi su cui si starebbe lavorando è che la scuola possa accogliere una parte degli studenti iscritti alla Carraresi e Cesarotti e alla media Petrarca. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino