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ROVIGO - Poca pioggia e tanto caldo per un settembre anomalo, il più caldo in Veneto almeno dal 1991, come del resto lo è stato tutto il periodo da luglio a settembre. Il settembre più caldo per la Terra a memoria d’uomo, secondo il Servizio per il Cambiamento climatico di Copernicus, con una temperatura media dell’aria in superficie di 16,38 gradi, pari a 0,93 gradi sopra la media del mese misurata fra 1991 e 2020, e mezzo grado superiore a quella del 2020, il precedente settembre più caldo. Dato confermato anche a livello locale dall’Arpav: «Settembre 2023 si colloca tra i più caldi e secchi dell’ultimo trentennio. In particolare, l’andamento termico è risultato marcatamente anomalo sia nei valori massimi che minimi giornalieri, eguagliando nella maggior parte dei casi il record assoluto della serie appartenente al settembre 2011 o addirittura superandolo in montagna. Per quasi tutto il mese le temperature si sono mantenute ampiamente al di sopra della norma, in media con scarti tra i +2 e i +4°C ma con punte che in alcuni giorni hanno toccato anche i +6/+8°C come nei giorni 10 e 11, massime di 30-32°C in pianura, e negli ultimi giorni del mese, punte massime intorno ai 28-30°C in pianura contro una media che dovrebbe collocarsi in quest’ultima parte del mese intorno ai 22-23°C».
SICCITÀ
Anche sul fronte delle piogge qualcosa che non torna rispetto ai valori del passato, con poche gocce cadute e la centralina Arpav del Centro sperimentale Po di Tramontana di Rosolina che ha registrato il secondo valore più basso di precipitazioni a livello regionale, appena 3 millimetri, dopo Cavallino con un solo millimetro. Del resto nell’ultimo anno è proprio la stazione di Concadirame ad aver registrato il valore di piovosità più basso di tutto il Veneto, 610 millimetri, seppur in linea con le medie storiche e ben lontano dai 435 millimetri che si contavano un anno fa. A settembre, però, aggiunge l’Arpav, «si evidenzia come settembre sia risultato piuttosto anomalo rispetto alla norma registrando un deficit medio sulla regione del 50% circa. Analizzando la serie dei dati dell’ultimo trentennio, il mese di settembre di quest’anno risulta il terzo più secco dopo il settembre 1997 e 2003 e con valori molto simili a quelli registrati più di recente, nel 2021 e 2013».
I 47 millimetri di pioggia caduti in media sul Veneto sono il 56% in meno rispetto al valore medio del mese del periodo 1994-2022, pari a 106 millimetri. Intanto ieri alle 16 la centralina di Sant’Apollinare ha registrato 30 gradi, come quella di Castelnovo Bariano. A Botti Barbarighe “solo” 29,2, mentre a Pila la massima è stata alle 12, con 25 gradi. Temperature ancora da estate, con un ulteriore prolungamento del settembre caldo che come evidenzia l’Arpav «è trascorso come un vero e proprio prolungamento dell’estate, registrando temperature molto superiori alla norma per quasi tutto il mese e precipitazioni complessive piuttosto scarse su gran parte del territorio regionale».
Le previsioni per i prossimi giorni indicano il permanere dell’alta pressione almeno fino a giovedì, con precipitazioni assenti e temperature sopra la media soprattutto nelle ore diurne.
I FIUMI
Se l’estate non sta finendo, come se la passano i fiumi? Dal punto di vista delle portate, non male.
Il Gazzettino