Sparisce coi soldi del camp estivo dei baby calciatori

Sparisce coi soldi del camp estivo dei baby calciatori
MOGLIANO - Organizza un camp estivo per giovani promesse del calcio, incassa le iscrizioni versate puntualmente dai genitori e poi sparisce con 20mila euro. In sintesi sono le...

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MOGLIANO - Organizza un camp estivo per giovani promesse del calcio, incassa le iscrizioni versate puntualmente dai genitori e poi sparisce con 20mila euro. In sintesi sono le condotte contestate dalla Procura di Treviso a Ivan Pasqualotto, 35enne nato a Montebelluna ma residente a Castelfranco Veneto e titolare dell'Asd Bica Eventi, e che lo hanno fatto finire a processo per rispondere del reato di appropriazione indebita aggravata dall'abuso di prestazione d'opera. Le vittime (circa una sessantina), ovvero i genitori dei baby calciatori della società Union Pro Mogliano Preganziol, dopo aver sporto denuncia hanno anche deciso di costituirsi parte civile con l'avvocato Giorgio Gargano del foro di Venezia per riavere il denaro sborsato. 

 
LA VICENDA
Era febbraio 2016 quando Pasqualotto, che nel corso degli anni aveva già organizzato dodici camp estivi identici a quello finito all'attenzione della Procura (segno che era una persona del tutto affidabile, tanto che alcuni genitori avevano già iscritto diverse volte i loro figli a questi raduni, ndr), aveva lanciato l'iniziativa Soccer Camp 2016 contattando le società calcistiche della zona per trovare partecipanti. Il ritiro estivo si sarebbe dovuto tenere a Forni di Sopra, in provincia di Udine. Due le settimane di lavoro previste: dal 27 giugno al 2 luglio riservato alle categorie dei pulcini e degli esordienti, dal 4 al 9 luglio per il secondo turno degli esordienti e per i giovanissimi. Per ognuna delle settimane erano disponibili 60 posti. Visto il successo delle edizioni precedenti, i genitori non ci pensarono due volte a iscrivere i propri figli. Oltre alla sistemazione in albergo, nel caso specifico all'hotel Davost di Forni di Sopra, nella quota di 350 euro erano compresi anche i tre pasti giornalieri, i corsi di calcio e, ovviamente, l'assicurazione in caso di infortunio. Per molti genitori significava anche una settimana per stare assieme senza i figli: c'era chi aveva prenotato le vacanze, chi un viaggio, chi invece alcuni lavori di ristrutturazione della casa. Tutto svanito, compresi i soldi del camp. Un danno anche per l'abergatore che aveva tenuto libere le stanze per 120 ragazzini e si è ritrovato, a tre giorni dall'evento, con l'albergo vuoto.

IL MESSAGGIO

Già, perchè la comunicazione dell'annullamento del ritiro estivo è arrivata a tre giorni dalla partenza, con un messaggio su Whatsapp. «Buongiorno, a malincuore vi comunico che per problemi imprevisti legati alla mia gestione personale e lavorativa il campo 2016 è annullato. Mi scuso per il disagio che vi creo considerata la fiducia che mi avete dimostrato. La quota versata vi verrà tempestivamente restituita e con modalità che vi comunicherò nei prossimi giorni. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento». Delusi, soprattutto i baby calciatori, dell'accaduto, i genitori hanno accettato la situazione senza alcun problema. Ma le quote versate, nonostante i tentativi di contatto con Pasqualotto, non mai state restituite. A quel punto un gruppo di genitori ha deciso di sporgere denuncia visto che, secondo l'accusa, l'imputato si sarebbe indebitamente intascato una somma di 20mila euro. 
Giuliano Pavan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino