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UDINE - In arrivo nuove risorse per complessivi 350mila euro alle Sezioni del Club alpino italiano in Friuli Venezia Giulia. Lo prevede una delibera varata dalla Giunta Fedriga su proposta dell’assessore alle Attività produttive Sergio Bini. La decisione fa propria la relazione sui fabbisogni inoltrata alla Regione Fvg dalla Delegazione regionale del Cai con il suo presidente Silverio Giurgevich. Risulta, in particolare, pari a 150mila euro il contributo globale della Regione alle spese correnti legate alla gestione ordinaria delle attività delle singole Sezioni del Cai.
RIFUGI E BIVACCHI
Ma appare di particolare rilievo la spesa prevista per investimenti negli interventi di ammodernamento, arredamento e piccola manutenzione di rifugi e bivacchi. La spesa messa in preventivo ammonta complessivamente a 100mila euro. L’intervento di maggiore impegno, che ammonta a 20mila euro, riguarda il Rifugio Di Brazzà (Piani del Montasio) della Società alpina friulana di Udine, seguito da quello pari a 15mila euro per il Rifugio Grego, sopra Valbruna e la Val Saisera, di proprietà della Società alpina delle Giulie di Trieste. Altri interventi riguardano la sostituzione del vecchio ma glorioso Bivacco Suringar sulla parete Ovest del Montasio (13mila euro), il Rifugio Grauzaria (10mila euro), il Rifugio Pordenone (8mila euro), il Rifugio Kugy (la Casa alpina di Valbruna dell’Associazione XXX Ottobre di Trieste, 7mila euro), il Rifugio Pussa in Val Settimana sopra Claut (6.500 euro), il Rifugio Maniago nel Gruppo del Duranno (6mila euro), il Rifugio Gilberti della Saf sul Canin (5mila euro), il Rifugio De Gasperi (Cai di Tolmezzo, Dolomiti pesarine, 4mila euro), il Bivacco Crasso (Alpina delle Giulie, Alta Val Resia, 3mila euro) e il Rifugio Pellarini (Gruppo Jof Fuart sopra la Val Saisera, Alpina delle Giulie, 2.500 euro).
SENTIERI E FERRATE
Ammonta invece a 75mila euro la spesa messa in campo dalla Regione Fvg per la manutenzione dei sentieri, sia ordinari che attrezzati, nonché per sistemare le vie ferrate che hanno bisogno di interventi e messa in sicurezza, fermo restando che l’attuale programma di avori potrà essere modificato in base alle nuove esigenze che, nelle prossime settimane, dovessero emergere dopo il disgelo in alta quota.
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Il Gazzettino