Daisy arriva in Regione. La triste vicenda del cucciolo di segugio denutrito e senza microchip diventa un’interrogazione. Porta la firma dei consiglieri...
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LO SDEGNO
La decisione ha sollevato indignazione tra animalisti e non solo, facendo esplodere un tam tam di lettere di critica, rivolte al responsabile del canile e al direttore dei Servizi veterinari dell’Usl. I cittadini chiedono chiarezza, vogliono sapere perché l’animale sia stato restituito alla persona che, presumibilmente, l’ha ridotta in quello stato. Oggi ai loro appelli si aggiunge l’interrogazione dei consiglieri regionali, decisi ad andare a fondo nella questione. «Quali indagini ha svolto il canile per verificare lo stato di salute del cucciolo e perché non c’è stato il sequestro, viste le condizioni? – chiedono -. Il cacciatore è stato multato per l’assenza del microchip? E ancora, saranno fatti accertamenti nei confronti del Servizio veterinario dell’Usl per verificare la corretta applicazione della Legge regionale sulla tutela degli animali di affezione? Auspichiamo che ci vengano date risposte in fretta e, soprattutto che la Giunta intervenga affinché non si ripetano simili episodi da non derubricare assolutamente a leggerezze. Le strutture sanitarie, soprattutto quelle pubbliche, dovrebbero garantire una piena tutela agli animali. Non si capisce su quali basi la cagnolina, vista l’assenza di microchip e i segni di maltrattamento, sia stata consegnata al presunto proprietario, un cacciatore. Il responsabile del Servizio veterinario dell’Usl non può cavarsela dicendo che il compito del canile è solo quello di gestire i randagi senza preoccuparsi troppo del loro stato di salute».
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Il Gazzettino