CADONEGHE Greta ha dieci anni e due grandi occhi neri che guardano il mondo. Greta non può parlare, non può leggere, non può comunicare le sue emozioni,...
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LA MALATTIA
Greta, che ha frequentato la classe quarta della scuola primaria “Zanon” di Cadoneghe, ha la sindrome di Rett, dal nome del neurologo austriaco Andreas Rett che l’ha scoperta. È una rara patologia neurologica dello sviluppo, che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile. La malattia congenita si manifesta durante il secondo anno di vita e comunque entro i primi quattro anni, e interessa il sistema nervoso centrale, ed è una delle cause più diffuse di grave deficit cognitivo. Non è facile per un genitore accettare e convivere con questo destino crudele, però come nel caso di Gigliola anche la fantasia e la creatività possono aiutare.
LE FAVOLE
«Con “I libri di Greta” si è creata una straordinaria energia positiva che sta contagiando anche lei - continua Gigliola - mi piace l’idea che qualcuno vedendo la casetta si fermi, apra la porta e scelga un libro. E magari dopo qualche giorno ne porti un altro. Con questa iniziativa ho dato un nuovo senso alla mia vita e a quella di Greta; ho deciso di dare una svolta in senso creativo a quello che ci è accaduto. Ogni tanto mi capita di trovare, insieme a libri nuovi e mai letti, messaggi di incoraggiamento e di congratulazioni per l’idea della casetta. E questa è la gratificazione più grande. Penso si possa parlare di diversità e disabilità in tanti modi e a me piace sempre farlo in maniera positiva, con spunti di riflessione, ma senza tristezza o pietismo. Per Greta ho anche scritto alcune favole che affrontano temi importanti con leggerezza e fantasia e che condivido con chi ha voglia di leggerle. Il destino ha deciso che Greta non possa scegliere cosa fare nè parlare e leggere e mi piace che attraverso questa iniziativa possa diventare in qualche modo protagonista. Penso si possa parlare di temi importanti partendo dai bambini in modo semplice e gioioso».
Lorena Levorato
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Il Gazzettino