Cade in una buca per strada e chiede 10mila euro di danni

Cade in una buca per strada e chiede 10mila euro di danni
ADRIA - Cade a causa del porfido sconnesso e chiede oltre 10mila euro di risarcimento danni alla pubblica amministrazione. Palazzo Tassoni intraprende la strada della...

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ADRIA - Cade a causa del porfido sconnesso e chiede oltre 10mila euro di risarcimento danni alla pubblica amministrazione. Palazzo Tassoni intraprende la strada della conciliazione per tentare di contenere i costi del possibile esborso economico.

G.C., queste le iniziali della signora vittima della caduta, rappresentata dall'avvocato Natale Taddia di Ferrara, aveva notificato il 29 febbraio di tre anni fa un atto di citazione al Comune.
Secondo la ricostruzione la caduta sarebbe avvenuta per la mancanza di alcuni cubetti di porfido e per la precaria collocazione di altri, mentre G.C. camminava lungo corso Giuseppe Mazzini, all'altezza dell'intersezione con vicolo del Bo.
I danni erano stati quantificati in 10.115,92 euro o "in quella diversa somma, accertata in corso di causa, oltre agli interessi legali e la rivalutazione monetaria dal giorno del sinistro al saldo".
Con deliberazione del 15 maggio 2012 il sindaco Massimo Barbujani era stato autorizzato a resistere nel giudizio promosso dalla donna e contestualmente, il Comune stabiliva di avvalersi di un legale di fiducia, l'avvocato Maria Pia Bergamasco, per la rappresentanza e difesa in giudizio dell'ente. Nei giorni scorsi il legale ha comunicato a palazzo Tassoni il provvedimento del Giudice del Tribunale che rileva l'opportunità di disporre la comparizione delle parti per il tentativo di conciliazione ed chiedeva, eventualmente, di formulare una proposta transattiva.
La giunta, anche per evitare un aggravio di spese, ha autorizzare il Sindaco o suo delegato a comparire all'udienza fissata avvalendosi dell'assistenza legale dell'avvocato Bergamasco e di riservarsi, dopo l'esito della citata udienza, l'adozione di un idoneo provvedimento. Già nei mesi scorsi per colpa di una caduta rovinosa il Comune era stato costretto a a transare poco meno di 5000mila euro. L'episodio in quel caso, verificatosi nel 2007, sarebbe stato causato a da un «cambiamento di tragitto» effettuato dalla vittima per evitare la presenza di alcuni cumuli di neve.

Intanto la condotta colabrodo continua a fare le bizze. L'ennesima rottura si è verificata nella tarda serata di lunedì in riviera Roma, all'intersezione con via san Pietro, all'altezza di ponte san Pietro. Prontamente riparata alla luce delle torce dalla ditta incaricata, ieri mattina rimaneva ancora aperto il cantiere con gli inevitabili problemi per il traffico e la viabilità. La linea era stata oggetto di un intervento importante alcuni anni fa. La rottura risolleva ancora una volta i problemi della convenzione tra palazzo Tassoni ed Acque Potabili in scadenza nel 2020. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino