Cadavere scoperto in canale a Mestre. «Pulivo la barca, ho visto la testa spuntare»

MESTRE - «Stavo pulendo la barca quando ho visto sul fondo quel giubbino blu. Non ho capito bene cosa fosse finché una barca di passaggio non ha mosso le acque ed...

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MESTRE - «Stavo pulendo la barca quando ho visto sul fondo quel giubbino blu. Non ho capito bene cosa fosse finché una barca di passaggio non ha mosso le acque ed è spuntata fuori quella testa con tutti i capelli. Mi sono spaventato e ho subito dato l'allarme: ho chiamato Alessandro e gli ho detto "guarda che qui abbiamo il morto"». A parlare è Raffaelo Benetazzo, titolare dello storico vivaio di via Triestina: è stato lui a trovare quel corpo, schiacciato sul fondo del pontile a cui era ormeggiata la sua barca nel canal Salso, di fronte alla sede dei Canottieri. "Alessandro", invece, è Alessandro Vianello, agente della polizia locale di Venezia e socio del polo nautico, che ieri pomeriggio si trovava a punta San Giuliano per un po' di relax. Di certo non avrebbe mai pensato di ritrovarsi all'improvviso a collaborare con la squadra mobile sul ritrovamento di un cadavere. «Sono sicuro che sia successo questa notte - sottolinea Benetazzo - perché io sistemo la barca quasi tutti i giorni, ero venuto qui anche giovedì e non mi ero accorto di nulla, e se ci fosse stato un corpo sotto alla mia barca posso assicurare che me ne sarei reso conto. Quando l'hanno tirato su, poi, mi sono reso conto che aveva una brutta botta in testa e un peso attaccato al corpo. Era un disco di quelli da bilanciere». «Sicuramente il corpo non era in acqua da tanto - aggiunge Vianello - era conservato bene. Quella botta potrebbe essersela procurata anche cadendo. Ovvio che la polizia stia indagando per verificare che non si tratti di una ferita legata a qualcosa avvenuto in precedenza. Il corpo sembrava quello di un uomo distinto, non certo uno sbandato: era vestito bene, sembrava avere una quarantina d'anni». In realtà di anni il morto ne aveva 58, ma sono dettagli.


CURIOSI


Ieri, a punta San Giuliano, il molo si è riempito rapidamente di curiosi. Tanti sono rimasti per ore ad assistere alle operazioni delle forze dell'ordine. «Non era uno che frequentava il centro - racconta un uomo - non l'avevamo mai visto qui». L'ipotesi più probabile resta, comunque, quella del suicidio. «Certo che sembra improbabile che qualcuno possa pensare di nascondere un cadavere attaccato al molo - prosegue Vianello - l'acqua qui non è nemmeno troppo profonda. Vero è che se la corrente l'avesse trascinato di qualche decina di  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino