MUSILE DI PIAVE - Aveva il corpo zavorrato con due piastre di granito legate in vita e le gambe assicurate alla bicicletta con una grossa catena. E' stato trovato così...
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Cadavere affiora dalle acque del fiume: tragica scoperta a Caposile
l rinvenimento ieri mattina, in modo del tutto casuale: chi lo ha visto, infatti, aveva appena subito un furto e stava controllando la riva del fiume, per vedere se i ladri avessero gettato qualcosa per liberarsene.
Erano passate da poco le 9 di ieri, nella zona di via Salsi, poco dopo il civico 12: «Avevo gli operai che stavano lavorando in vigneto, quando si sono accorti che qualcuno aveva rotto il finestrino delle loro auto, rubandogli le borse». A parlare è Luca Ferrazzo, figlio del gestore del noto ristorante e trattoria Alla Cacciatora di Caposile. «Era già successo che qualcuno prendesse di mira le auto degli operai: in quella occasione abbiamo trovato alcune delle cose sottratte, lungo la riva. E così abbiamo pensato di percorrere quel tratto per vedere se trovavamo qualcosa. E' a quel punto che abbiamo visto qualcosa affiorare dall'acqua. Sembrava un uomo, anche se non ne avevamo la certezza. E così ho chiamato subito i carabinieri».
Sul posto la pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile di San Donà, i vigili del fuoco di Jesolo ed i sommozzatori di Mestre. Non ci sono stati dubbi si trattasse di una persona, anche se difficilmente riconoscibile, per quanto gli agenti naturali avessero inciso sul povero corpo. Il recupero non è stato facile. I sommozzatori, infatti, si sono accorti che le gambe erano legate ad una bici con una grossa catena; con delle cesoie, dunque, è stata tagliata e subito dopo è stato possibile recuperarlo. Ma c'è un altro elemento che ha sorpreso chi è intervenuto: il corpo, infatti, aveva due piastre di granito legate alla vita; come se si fosse voluto creare una zavorra, contando sui quaranta chilogrammi di peso. Il corpo è stato ricomposto e portato nella cella mortuaria di San Donà, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sull'identità, tutti gli elementi porterebbero a pensare che si tratti della persona scomparsa a Marcon: la bicicletta sarebbe stata riconosciuta dal fratello dello scomparso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino